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    Eriksen: 'All'Inter per vincere lo scudetto, non temo nessuno del Milan'

    Eriksen: 'All'Inter per vincere lo scudetto, non temo nessuno del Milan'

    Prima intervista italiana per Christian Eriksen. Il centrocampista danese dell'Inter ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "Il Real Madrid non era niente di concreto, invece l'Inter è stata vera e si è mossa in maniera molto seria. A quel punto mi sono immaginato di giocare qui, sono venuti da me e la decisione è stata quasi naturale. San Siro è uno stadio incredibile, da fuori l'Inter viene percepita come un grande club. Quello che sto vivendo in questi giorni me lo conferma: c'è un gruppo di ottimi giocatori, stiamo lottando con la Juventus per vincere lo scudetto e io sono contento di farne parte. E' solo una questione di punti, siamo lì... La Juve vince da tanto tempo, noi vogliamo cambiare le cose. E io sono qui per questo. La costanza nella vittoria è un fattore, la Juve ce l’ha. Vediamo alla fine. E poi c’è anche la Lazio con noi. Volevo provare qualcosa di nuovo, eccomi qua per una nuova sfida. Cercavo per me il più grande club possibile al di fuori della Premier e l'ho trovato, la carriera di un calciatore non dura abbastanza per non provare cose diverse. Mourinho mi ha augurato il meglio, conosceva i miei desideri e per questo ha costruito la squadra senza di me". 

    "Con Conte ho parlato solamente una volta prima di arrivare a Milano, è stato subito molto diretto con me. Mi ha detto come mi vede e quello che vuole da me in campo, con il pallone e senza. È tutto molto più organizzato. E sì, i suoi allenamenti sono duri, ma sono pronto. Voglio giocare dove posso avere il pallone, non mi importa dove ma devo stare dentro il campo per creare qualcosa lì davanti. Nel centrocampo di Conte si gioca a tre in mezzo ed è un po' diverso, ma l'importante è avere la possibilità di inventare. Non sento il peso della responsabilità, negli ultimi anni al Tottenham e anche con la Danimarca sono sempre stato il giocatore chiamato a mettersi le responsabilità più grosse sulle spalle. Sono abituato. E qui all'Inter non cambia nulla per me. Voglio essere il giocatore che fa la differenza, che segna, che crea. Servirà tempo, questo è ovvio, ma nel calcio non puoi aspettare troppo per diventare decisivo. Adoro tutto del calcio, tranne perdere". 

    "Domenica c'è il derby col Milan.
    In passato ho visto qualcosa in tv, ma ora giocherò e sarà molto diverso. Rispetto a Londra mi aspetto un'atmosfera diversa: qui c'è tutto lo stadio che canta, ci sarà tanto rumore, sarà bellissimo. Ibrahimovic? Siamo diversi, lui sarà più abituato a questo tipo di partite, io sono al debutto. Il paragone con Sneijder? Veniamo tutti e due dall’Ajax, se vinco anch’io il Triplete magari sì... Sneijder ha fatto cose enormi, è un grande giocatore. Ma io sono Eriksen. Il provino fatto con il Milan a 15 anni? Volai da Odense a Milanello, per due giorni. Provai con la Primavera. Tornando, dentro di me pensavo 'vado o non vado?', l'Italia mi pareva troppo lontana da casa, ero legato alla famiglia. Ma poi non è mai arrivata una risposta a me, se la sono vista i due club. Cosa mi fa paura del Milan? Il mio amico Kjaer, ho parlato con lui tante volte! No, non temo nessuno. Siamo in una posizione di classifica migliore, nei derby può accadere di tutto ma non mi importa chi di loro sarà in campo". 
     

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