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Erdogan, ultimatum alla Grecia: 'Non accettiamo compromessi su ciò che è già nostro. Se farete errori sarà la vostra rovina'
Ieri, 25 agosto, la flotta greca ha cominciato alle esercitazioni militari proprio nell’area contesa, al largo delle coste di Creta. Il presidente Erdogan, come c’era da aspettarsi, non ha preso affatto bene tale mobilitazione, affermando: “La Turchia è determinata a fare tutto ciò che serve per ottenere il riconoscimento dei propri diritti nell’Egeo, nel Mar Nero e nel Mediterraneo”. Ha poi aggiunto: “Non accettiamo compromessi su ciò che è già nostro, e non faremo concessioni. Se la Grecia incorrerà in errori sarà la sua rovina”.
La Germania è sembrata la nazione che, finora, si è impegnata di più per risolvere la questione tramite la diplomazia. Heiko Maas, ministro degli Esteri tedesco, ha dichiarato: “Nel Mediterraneo si sta giocando col fuoco. Ogni scintilla può portare alla catastrofe. Quello di cui abbiamo immediato bisogno è un segnale di distensione e una disponibilità al dialogo.”
Al momento, la soluzione per via politica e quella che passa tramite l’uso delle armi viaggiano su due binari paralleli. Nel mare a sud di Cipro, sono già cominciate le esercitazioni congiunte delle forze militari greche, cipriote, francesi e anche italiane. Mentre una riunione informale dei ministri degli Esteri europei si terrà domani a Berlino.