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  • Enzo Raiola a CM: "Il Milan non voleva più Donnarumma, con la società di oggi sarebbe ancora lì"

    Enzo Raiola a CM: "Il Milan non voleva più Donnarumma, con la società di oggi sarebbe ancora lì"

    • Francesco Guerrieri
    Enzo Raiola passeggia tra le scrivanie della redazione di Calciomercato.com. Uno sguardo al telefono, due, tre… le dita corrono veloci sulla tastiera; un paio di telefonate in pochi minuti. “Enzo, ci siamo quasi eh”. Sorride. Ospite del nostro sito, dopo la morte del cugino Mino ha fondato il Team Raiola continuando a gestire molti calciatori di Serie A e non solo. Nella nostra intervista si è aperto a tutto tondo, si è emozionato e ha riso; è tornato indietro nel tempo raccontando quando ha scoperto Donnarumma su un campetto di periferia: "Siamo in provincia di Napoli, un mio amico di una scuola calcio mi consiglia di vedere questo ragazzo che per lui ha qualcosa di speciale - ci racconta Raiola - non si sbagliava. Si vedeva da subito che era di un'altra categoria. Oggi siamo rimasti legati anche alla famiglia di Gigio, quando scendo a casa li passo sempre a salutare".

    È vero che da piccolo poteva andare all’Inter?
    "All'Inter, alla Juve... ovunque. Lo volevano tutti. Era promesso sposo di un altro club, ma lui aspettava la chiamata del Milan: Bianchessi ha forzato l'operazione, Galliani ci ha creduto. Così l'abbiamo chiusa".

    E' vero che la Juventus l'ha cercato anche negli anni successivi?
    "Ci sono sempre state voci e probabilmente in alcuni momenti è stato un obiettivo, ma non hanno mai fatto tentativi concreti".

    Dopo la vittoria dell’Europeo 2021 con Gigio siete andati in Sardegna da Berlusconi, ci racconti com'è andata?
    "Spesso ho ricordi sbiaditi del passato, ma quella giornata è stata indimenticabile. Appena arrivati ci hanno fatto girare tutta la struttura di Villa Certosa, fuori dall'abitazione principale c'era Berlusconi e la compagna Marta che ci aspettavano. Il presidente ci ha abbracciati, siamo andati sulla terrazza a pranzare e poi abbiamo ascoltato un po' di musica con il maestro Apicella. A casa ho anche un loro cd che ci ha regalato Berlusconi".

    Quali sono stati i motivi della rottura col Milan?
    "In quel periodo si era passati dall'era Berlusconi a una società che faticava a portare avanti un progetto; Gigio aveva una carriera davanti a sé, rimanere in quel contesto non era la scelta giusta. Se in quel momento ci fosse stato il Milan di oggi con tanto di vetrina della Champions League, penso che sarebbe rimasto e avremmo parlato di un'altra storia. Ma non è stato l'unico motivo che ci ha fatto andare via".

    Cos'è successo?
    "Avevamo la percezione che la società non volesse tenere Donnarumma, non c'era una grande voglia di chiudere l'accordo per il rinnovo".

    In futuro tornerà in Serie A? 
    "Il calcio è bello perché è imprevedibile, può succedere di tutto. Oggi la vedo dura, ma mai dire mai".

    @francGuerrieri 

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