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Empolimania: ma vogliamo segnare o no?
Ok, uscire da Marassi con un risultato positivo e senza subire gol non è solitamente cosa facile, ma gli azzurri possono tranquillamente mangiarsi le mani per non essere riusciti a fare di tutto per portare a casa bottino pieno. La squadra di Martusciello sembrava in palla già dalle prime battute e quando i rossoblu sono rimasti in 10 poco dopo la mezzora, tutto faceva pensare ad una più che possibile vittoria.
Paradossalmente, invece, con la superiorità numerica i toscani non sono riusciti ad affondare il colpo. Anzi, se come detto in parità avevano giocato meglio rendendosi più volte pericolosi in area genoana, con l'uomo più non sono invece mai andati nemmeno alla conclusione. Hanno fatto fatica e sofferto tantissimo nel finale.
Ed è questo l'aspetto che forse preoccupa di più: non tanto l'astinenza del gol, che per forza di cose prima o poi dovrà interrompersi (si spera più prima che poi), ma quanto per la mancanza di cattiveria e per l'atteggiamento remissivo, come se la squadra avvertisse la paura di vincere.
E in questo senso una percentuale di colpa ce l'ha anche il tecnico Martusciello, incapace di trasmettere ai suoi la voglia di vincere e di provare a sfruttare una ghiottissima occasione. E l'Empoli continua a non segnare, un digiuno che adesso dura da quasi 500 minuti.
Ad ogni modo ci prendiamo questo pareggio, una piccola boccata di ossigeno dopo una lunga apnea. Sarà però dovere degli azzurri dare valore a questo risultato domenica nella sfida casalinga con il Chievo, squadra organizzata ma, come ha dimostrato nella gara contro il Milan, non certo insuperabile
Obbligatorio, contro i veneti, puntare al successo, per presentarsi ad un altro doppio big match (Napoli e Roma in 4 giorni) senza troppe pressioni e con la testa libera per pensare al miracolo.