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    Empolimania: un modello costruito in casa da esportare

    Empolimania: un modello costruito in casa da esportare

    • Nico Raffi
    Ci sono notti che non si dimenticano e quella di martedì, per i ragazzi di Sarri, è destinata a restare tra i fotogrammi più belli di questa stagione. Non tanto per il risultato. Alla fine il 2-2 stampato sul tabellino di fine match, dopo che gli azzurri erano andati sul doppio vantaggio, ha ancora una volta un sapore dolceamaro per l'Empoli che si vede costretto a uscire dal rettangolo di gioco con la spiacevole sensazione di aver ottenuto il minimo con il massimo sforzo. Eppure lo scoppiettante pareggio del turno infrasettimanale con il Milan ha messo in evidenza alcuni aspetti che meritano un approfondimento maggiore. Contro i rossoneri sono andati in gol due prodotti autentici e genuini del fiorente vivaio azzurro come Tonelli e Pucciarelli. Nella precedente gara di Cesena era stato Rugani a siglare il pareggio che consentiva alla squadra di tornare imbattuta dalla trasferta romagnola. Se si eccettua il gol su rigore segnato da Tavano alla formazione di Bisoli nel turno precedente, tre reti su quattro di questa avventura in serie A appena agli albori, portano la firma di ragazzi usciti dal settore giovanile, scovati da giovanissimi e trascinati fino alla massima categoria. 
     
    Il vivaio è da sempre il fiore all'occhiello della società, la gemma più preziosa dell'universo azzurro. Si tratta di una scelta legata a questioni di equilibrio economico, certo. Quando non hai le possibilità finanziarie per andare a cercarti i talenti all'estero, occorre fabbricarseli in casa. Ma si tratta anche di una filosofia, di una mentalità vincente e coraggiosa che, da sempre, consente al laboratorio artigianale toscano di lanciare talenti nel panorama calcistico nazionale e di monetizzare al meglio il lavoro prodotto dal proprio settore giovanile. Un uomo come Maurizio Sarri, fin troppo schietto e genuino nelle sue esternazioni che gli hanno fatto infliggere due espulsioni su due gare casalinghe, rappresenta la figura ideale per dare forma a una filosofia societaria sempre più rara nel panorama calcistico nazionale. A Empoli ci sono talenti predestinati come Rugani che, dopo essere stato protagonista in tutte le nazionali giovanili fin dall'under 17, si è affacciato alla serie A in attesa di spiccare il volo verso società più ricche e ambiziose. Però ci sono anche ragazzi come Tonelli, Pucciarelli e Hysaj che il proprio spazio se lo sono ritagliato in seguito a sacrifici, intenso lavoro quotidiano e grande serietà professionale, ma anche grazie a una società che ha creduto fortemente in loro, che non brucia i propri ragazzi, che non gli mette fretta e ne favorisce la crescita a livello tecnico e, prima ancora, umano. In un calcio italiano sempre più schizofrenico e alla canna del gas, il modello di una società come l'Empoli dovrebbe essere presa ad esempio per rilanciare i nostri vivai, sempre più desolatamente abbandonati a se stessi.
     
    Un altro aspetto da sottolineare è la scelta coraggiosa di tentare l'impresa della salvezza attraverso l'organizzazione tattica, la ricerca del gioco e una vocazione offensiva che non ammette calcoli e utilitarismi. Non importa che l'avversario si chiami Roma, Milan, Cesena o Virtus Lanciano. L'Empoli ha fatto una scelta precisa e soltanto il tempo dirà se destinata a pagare. Intanto la squadra di Sarri si gode gli elogi di una stampa nazionale che mostra di apprezzare il volto spigliato e sbarazzino di una squadra plasmata a immagine e somiglianza di un personaggio come Maurizio Sarri e, nello stesso tempo, acquisisce una sempre più fondata consapevolezza che un piccolo spicchio di campionato, in parte, è già stato vinto. 
     

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