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    Empolimania: umiltà e orgoglio, la carica dei mille

    Empolimania: umiltà e orgoglio, la carica dei mille

    • Paolo Lazzari
    Mille tifosi azzurri contro trentamila fiorentini: messa in questi termini la questione appare sproporzionata, ma il messaggio che ne esce è di quelli forti. Sì, i tifosi ci tengono e ci credono: la rivalità storica con gli odiati vicini è cosa nota, questione che si trascina da secoli. Umiltà contro supponenza: questa, in estrema sintesi, la traduzione di “empolesità” e “fiorentinità” scritta nel cuore dei tifosi della squadra di Giampaolo.

    Domenica, al Franchi, non sarà esattamente un Davide contro Golia, ma poco ci mancherà: l’Empoli gioca bene e sta acquisendo fiducia, ma la Viola è in stato di grazia da un pezzo, ha una qualità nettamente superiore e l’entusiasmo alle stelle per un primo posto da difendere con i denti. Se gli azzurri scenderanno in campo con timore reverenziale, allora, sarà finita. Sousa ha dimostrato di riuscirsi a divorare le medio-piccole che pensano soltanto a non prenderle.

    Non è, tuttavia, il caso della squadra di Giampaolo. Saponara (a proposito, la migliore notizia è che dovrebbe recuperare) e compagni non hanno mai abdicato ai loro principi di gioco e di certo non lo faranno nella tana dei cugini. Contro questa Fiorentina serve il miglior Empoli: possesso, aggressività sulle seconde palle, cuore e lucidità. Che poi a Firenze non lo si viva come un vero derby è argomento che interessa il giusto: un pizzico di campanilismo potrebbe anche essere il propellente che conduce alla vittoria.

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