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    Empolimania: segnali positivi, ma 45’ non bastano per sorprendere la capolista

    Empolimania: segnali positivi, ma 45’ non bastano per sorprendere la capolista

    • Carlo Alberto Pazienza
    La squadra capace di mettere sotto praticamente chiunque dal punto di vista del gioco, aggredendo gli avversari addirittura nella propria area di rigore, è ancora lontana, ma dalla sfida di San Siro contro i primi in classifica, seppur con una sconfitta, l’Empoli torna a casa con qualche buona notizia. Gli azzurri, che negli ultimi due mesi hanno sicuramente perso molto in termini di brillantezza ed evidentemente di convinzioni, sembrano aver cambiato tipo di approccio, adattandosi alla partita, giocando con meno impeto e più pazienza, quasi aspettando strategicamente le mosse degli avversari. Un tipo di gioco che fino a qualche tempo fa sembrava un’eresia per il calcio di Andreazzoli, ma che adesso sembra essere la migliore medicina possibile per tornare ai tre punti. Gli azzurri lo avevano fatto con il Genoa, offrendo forse la più brutta prestazione dell’anno ma portando a casa un pareggio davvero importante; e l'hanno fatto anche ieri sera a Milano, impedendo al Milan di andare oltre il gol di scarto e mostrando un’ottima solidità difensiva.

    Dal punto di vista offensivo come detto la squadra ha perso qualcosa, soprattutto negli uomini che fino a novembre l’avevano trascinata fino alla zona Europa: Pinamonti, Di Francesco, Bajrami, Henderson. Il gioco è meno fluido e la squadra fa molta più fatica ad arrivare in area di rigore. Sicuramente c’è stato un calo a livello fisico, ma anche in termini di sicurezza i giovanissimi calciatori azzurri non sono più gli stessi del girone d’andata. Questa nuova impronta però, più attendista e meno sbarazzina, può essere interpretata con una nuova opportunità: difendere bene la propria porta significa restare sempre in partita e con le qualità offensive che gli azzurri hanno dimostrato di avere, un gol può arrivare in qualunque momento. La dimostrazione c’è stata anche ieri sera: nel primo tempo l’Empoli ha faticato, soprattutto per merito del Milan che aggrediva alto e non faceva ripartire la squadra; gli azzurri hanno tenuto botta, riuscendo a “difendere” l’1-0. Nella ripresa il Milan è calato e l’Empoli è venuto fuori: pur senza creare eccessivi pericoli alla porta rossonera, c’è voluto un grande intervento di Maignan per impedire all’Empoli di trovare il pari. Un approccio da conservare e riproporre, specie nel prossimo mese: decisivo per capire a che livello di sofferenza gli azzurri dovranno vivere il finale di campionato…

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