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Empolimania: segnali positivi, ma 45’ non bastano per sorprendere la capolista
Dal punto di vista offensivo come detto la squadra ha perso qualcosa, soprattutto negli uomini che fino a novembre l’avevano trascinata fino alla zona Europa: Pinamonti, Di Francesco, Bajrami, Henderson. Il gioco è meno fluido e la squadra fa molta più fatica ad arrivare in area di rigore. Sicuramente c’è stato un calo a livello fisico, ma anche in termini di sicurezza i giovanissimi calciatori azzurri non sono più gli stessi del girone d’andata. Questa nuova impronta però, più attendista e meno sbarazzina, può essere interpretata con una nuova opportunità: difendere bene la propria porta significa restare sempre in partita e con le qualità offensive che gli azzurri hanno dimostrato di avere, un gol può arrivare in qualunque momento. La dimostrazione c’è stata anche ieri sera: nel primo tempo l’Empoli ha faticato, soprattutto per merito del Milan che aggrediva alto e non faceva ripartire la squadra; gli azzurri hanno tenuto botta, riuscendo a “difendere” l’1-0. Nella ripresa il Milan è calato e l’Empoli è venuto fuori: pur senza creare eccessivi pericoli alla porta rossonera, c’è voluto un grande intervento di Maignan per impedire all’Empoli di trovare il pari. Un approccio da conservare e riproporre, specie nel prossimo mese: decisivo per capire a che livello di sofferenza gli azzurri dovranno vivere il finale di campionato…