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Empolimania: preso un punto prezioso a Torino, ma l'attacco non ingrana
Nel complesso la squadra di Mihajlovic non è sembrata una corazzata inarrestabile (le assenze di Ljajic e Belotti pesano come macigni, soprattutto in zona gol), ma nel primo tempo l'undici granata ha messo in seria difficoltà la compagine azzurra.
Ci sono voluti almeno 2 interventi decisivi di Skorupski per impedire al Toro di chiudere in vantaggio i primi 45', frazione in cui la squadra di Martusciello di fatto non si è mai vista dalle parti di Hart. Ed è senz'altro questo approccio un po' molle, già visto in almeno altre due occasioni dall'inizio del campionato, l'aspetto su cui il tecnico dei toscani deve lavorare con più decisione.
Contro la Samp la squadra era apparsa in difficoltà sin dall'inizio, mentre il gol subito a freddo contro l'Udinese aveva subito svoltato la gara in favore dei friulani. Stavolta sono bastati 6' al Torino per creare la prima palla gol ed è stato solo grazie ad un superbo riflesso di Skorupski che Obi non si è ritrovato ad esultare sotto la nord dopo pochi minuti.
Nel primo tempo il Toro ha spinto e costretto gli azzurri alla difensiva fino al 45'. Martusciello si è accorto che qualcosa non andava e ha sostituito uno spento Mauri con Diousse dopo solo 11'. Un cambio che, di fatto, ha cambiato la gara.
Il senegalese è entrato benissimo in partita e grazie alla sua fisicità l'Empoli ha cominciato a recuperar palla e ripartire. Di occasioni da gol se ne sono viste comunque poche (eccetto una sui piedi di Gilardino, imbeccato da un Laurini in gran forma, incapace di battere a rete dopo aver superato Hart), ma nell'ultima mezzora gli azzurri hanno dominato la mediana e preso in mano il gioco.
Il pacchetto arrestrato ha disputato una seconda parte di gara ineccepibile, grazie anche all'ottima prova di Barba entrato alla grande al posto dell'infortunato Costa, mentre il Torino col passare dei minuti si è spento. Non si è mai acceso, invece, l'attacco azzurro. Gilardino ha avuto pochi palloni, mentre Pucciarelli non sembra ancora riuscire a trovare la giusta punizione in campo.
In crescita Saponara, meno spettacolare ma più continuo nell'arco dei 90'. Stavolta Martusciello, per esigenze tattiche, non ha potuto dare un cambio agli uomini avanzati (Marilungo poteva essere l'uomo giusto per dare velocità alla manovra), apparsi ancora lontani da una condizione accettabile.
Con Inter, Lazio e Juventus, in ordine le prossime tre avversarie degli azzurri, fare una buona gara difensiva potrebbe non bastare. È necessario che gli attaccanti inizino a dare il loro contributo. E, soprattutto, a segnare.