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Empolimania: la settimana 'horribilis' del gruppo azzurro
Tre sconfitte in sette giorni. Nove gol subiti contro appena uno realizzato. La settimana "horribilis" dell'Empoli è cominciata con le quattro scoppole subite dal Cagliari, è passata attraverso il crollo di Sassuolo e si è chiusa con la prevedibile sconfitta a domicilio con la capolista Juventus. Con una Lazio in grande salute all'orizzonte, reduce da 5 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 6 gare, è difficile stabilire se la pericolosa china imboccata dagli azzurri possa esaurirsi sin dal prossimo match o trasformarsi in un precipizio arduo da risalire.
Dopo i cinque risultati utili consecutivi ottenuti nel mese precedente, la disfatta interna con la squadra di Zdenek Zeman sembra aver in larga parte resettato le certezze che i ragazzi di Sarri avevano acquisito in termini di gioco e di personalità nel loro positivo approccio alla serie A. L'Empoli attuale mostra numerose crepe e insospettabili fragilità sul piano della tenuta difensiva e fa enorme fatica a produrre significative azioni da rete dalle parti della porta avversaria. Contro la Juventus, tenuto conto del valore assoluto e del freddo cinismo della capolista, bisogna riconoscere che gli azzurri, più attenti a non prenderle che a far male all'avversario, hanno impensierito Buffon in un'unica circostanza nell'arco dei novanta minuti. Troppo poco per poter sperare di uscire dalla partita con un risultato positivo. Sul piano dell'aggressività e della determinazione, non è stato lo stesso Empoli visto in casa contro la Roma, tanto per fare un esempio conclusosi anch'esso con una sconfitta ma dai connotati completamente differenti. Per non parlare del coraggio e della qualità mostrati contro Udinese, Milan e Genoa, gare in cui la squadra di Sarri aveva raccolto molto meno di quanto avesse meritato.
Si ha la sensazione che i fatali quindici minuti casalinghi con il Cagliari, quando dal 30' al 45' del primo tempo i sardi furono capaci di centrare la porta difesa da Bassi ben quattro volte, abbiano sferrato un colpo che ha fatto vacillare pesantemente le sicurezze di un gruppo affacciatosi alla massima categoria con audacia e sfrontatezza dal punto di vista caratteriale e con un impianto di gioco collaudato dalle ultime due ottime stagioni vissute da Maccarone e compagni. Andando a rileggere gli ultimi tre incontri, il dato più evidente che balza agli occhi è che la formazione toscana, dopo aver giocato una prima parte della gara almeno alla pari dell'avversario, si è disunita e in parte arresa alle prime difficoltà: leggi alla voce gol subito. Una costante che si è manifestata sia quando gli azzurri sono andati sotto, come in occasione delle reti del cagliaritano Sau e di Andrea Pirlo al Castellani, sia quando Missiroli ha trovato il gol del pareggio che ha spianato la strada al Sassuolo di fronte a un Empoli impotente e incapace di reagire.
Se tre indizi valgono più di una prova è innegabile che gli uomini di Sarri abbiano mostrato grandi fragilità sul piano temperamentale. Appare scontato dire che, dopo tre sconfitte di fila, occorre una scossa di carattere emotivo. Meno scontata la fiducia incondizionata che la società ha ancora una volta manifestato nei confronti di mister Maurizio Sarri. Il tecnico valdarnese, proprio in questi giorni delicati e avari di soddisfazioni, ha incassato il rinnovo contrattuale da parte della società di Fabrizio Corsi. Un grande e significativo segnale che rinnova la stima e la fiducia della dirigenza azzurra e di tutto l'ambiente nei confronti di un personaggio che, da queste parti, è riuscito a farsi fortemente apprezzare in campo e fuori.
Dopo i cinque risultati utili consecutivi ottenuti nel mese precedente, la disfatta interna con la squadra di Zdenek Zeman sembra aver in larga parte resettato le certezze che i ragazzi di Sarri avevano acquisito in termini di gioco e di personalità nel loro positivo approccio alla serie A. L'Empoli attuale mostra numerose crepe e insospettabili fragilità sul piano della tenuta difensiva e fa enorme fatica a produrre significative azioni da rete dalle parti della porta avversaria. Contro la Juventus, tenuto conto del valore assoluto e del freddo cinismo della capolista, bisogna riconoscere che gli azzurri, più attenti a non prenderle che a far male all'avversario, hanno impensierito Buffon in un'unica circostanza nell'arco dei novanta minuti. Troppo poco per poter sperare di uscire dalla partita con un risultato positivo. Sul piano dell'aggressività e della determinazione, non è stato lo stesso Empoli visto in casa contro la Roma, tanto per fare un esempio conclusosi anch'esso con una sconfitta ma dai connotati completamente differenti. Per non parlare del coraggio e della qualità mostrati contro Udinese, Milan e Genoa, gare in cui la squadra di Sarri aveva raccolto molto meno di quanto avesse meritato.
Si ha la sensazione che i fatali quindici minuti casalinghi con il Cagliari, quando dal 30' al 45' del primo tempo i sardi furono capaci di centrare la porta difesa da Bassi ben quattro volte, abbiano sferrato un colpo che ha fatto vacillare pesantemente le sicurezze di un gruppo affacciatosi alla massima categoria con audacia e sfrontatezza dal punto di vista caratteriale e con un impianto di gioco collaudato dalle ultime due ottime stagioni vissute da Maccarone e compagni. Andando a rileggere gli ultimi tre incontri, il dato più evidente che balza agli occhi è che la formazione toscana, dopo aver giocato una prima parte della gara almeno alla pari dell'avversario, si è disunita e in parte arresa alle prime difficoltà: leggi alla voce gol subito. Una costante che si è manifestata sia quando gli azzurri sono andati sotto, come in occasione delle reti del cagliaritano Sau e di Andrea Pirlo al Castellani, sia quando Missiroli ha trovato il gol del pareggio che ha spianato la strada al Sassuolo di fronte a un Empoli impotente e incapace di reagire.
Se tre indizi valgono più di una prova è innegabile che gli uomini di Sarri abbiano mostrato grandi fragilità sul piano temperamentale. Appare scontato dire che, dopo tre sconfitte di fila, occorre una scossa di carattere emotivo. Meno scontata la fiducia incondizionata che la società ha ancora una volta manifestato nei confronti di mister Maurizio Sarri. Il tecnico valdarnese, proprio in questi giorni delicati e avari di soddisfazioni, ha incassato il rinnovo contrattuale da parte della società di Fabrizio Corsi. Un grande e significativo segnale che rinnova la stima e la fiducia della dirigenza azzurra e di tutto l'ambiente nei confronti di un personaggio che, da queste parti, è riuscito a farsi fortemente apprezzare in campo e fuori.