Empolimania: la meglio gioventù che porta i punti salvezza, Vicario sempre più insuperabile
Carlo Alberto Pazienza
Sembra incredibile dover fare un primo bilancio della stagione nella seconda settimana di novembre, eppure il calendario folle e improbabile di questa stagione ci porta a tirare una linea oggi, il giorno prima di una sosta che fermerà il campionato per oltre 50 giorni. Una doppia beffa per i tifosi italiani, che oltre a non vedere le proprie squadre in campo per quasi due mesi, saranno costretti a essere spettatori anche ai Mondiali in programma in Qatar, in partenza domenica 20. Per i tifosi azzurri dell’Empoli però, la sosta arriva in un momento dal sapore dolce, con la squadra capace di chiudere questa prima parte di campionato con addirittura 10 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Un risultato francamente insperato all’inizio dell’anno, vista l’ampia rivoluzione che in estate aveva investito l’organico azzurro, cambiando oltretutto e di netto atteggiamento in campo e modo di giocare. Lo abbiamo detto e ripetuto: la squadra non entusiasma, non è spettacolare, non si è resa protagonista di risultati a sorpresa contro le big del campionato. Non sono però cambiate fame e voglia di stupire, così come è rimasta intatta la filosofia della società, maestra in questo senso a livello nazionale: dare fiducia e valorizzare i giovani. Così non è un caso che l’Empoli sia una delle poche squadre in Europa, se non addirittura l'unica nei maggiori campionati europei, ad aver mandato a segno 4 giocatori nati dal 2000 in poi: Parisi, Baldanzi, Satriano ai quali ieri sera si aggiunto pure Nicolò Cambiaghi. L’attaccante in prestito dall’Atalanta è stato colui che ieri ha stappato il match dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo. Il suo cambio di passo, la sua rapidità, ma soprattutto la sua fame hanno fatto la differenza.
A prescindere dal gioco e dall’atteggiamento in campo, è sempre stata questa, e con tutta probabilità lo sarà per sempre, l’arma vincente con cui l’Empoli ha costruito le sue salvezze. La freschezza e la voglia di affermarsi. Due qualità che ha dimostrato a partire dall’anno scorso il vero fuoriclasse di questo gruppo, Guglielmo Vicario. Tralasciando le valutazioni tecniche, che al secondo anno di Serie A e dopo questo genere di prestazioni mi sembrano superflue, c’è un dato che racconta meglio di qualsiasi altro complimento l’apporto del numero 13 azzurro alla causa: 5 clean sheet in 15 giornate, che sono equivalsi la bellezza di 13 dei 17 punti totalizzati dall’Empoli fino ad oggi. E se si considera che 3 dei 4 successi ottenuti sono stati 1-0, è evidente che le parate di Vicario, decisivo anche ieri senza nella prima vittoria con doppio scarto, siano state provvidenziali. Ormai il numero 13 dell’Empoli è una certezza del campionato, così come sarà certa la sua partenza nell'estate del 2023. Intanto l’Empoli se lo gode, così come si coccola i suoi giovani talenti che oggi l’hanno portata sin qui ma che dovranno ancora dare e fare molto per certificare la salvezza. Traguardo che, in questo momento, anche in questa stagione, sembra nella corde di questa squadra e di questa società.