Empolimania: il pareggio sta stretto, ma va bene così. Ucan, che sorpresa!
Carlo Alberto Pazienza
Non si ferma la striscia di gare senza successo per l’Empoli. Al Benito di Stirpe di Frosinone gli azzurri non vanno oltre il pari, al termine di una gara spettacolare, giocata a viso aperto da entrambe le squadre, contraddistinta da continui capovolgimenti di fronte ma anche piena zeppa di errori e imprecisioni. Sotto il profilo del gioco e della quantità della manovra, è stata un’altra gara maiuscola da parte degli uomini di Andreazzoli, che sì hanno raccolto meno di quello che meritavano, ma che moralmente possono guardare a questo pareggio come ad una vittoria. Per come si era messa, infatti, l’Empoli può esultare per il gol acciuffato a 10’ dalla fine. Sotto due volte, gli azzurri hanno avuto il carattere e la personalità di continuare a giocare e crederci senza snaturarsi: un atteggiamento che finalmente ha pagato e che nel finale ha permesso ai toscani di costruire un altro paio di palle gol che potevano valere il colpo del k.o. I numeri dicono che l’Empoli nel complesso ha dominato la gara: 20 tiri totali a 7, un palo (e siamo a 8) 60% di possesso palla. In attacco finalmente si è sbloccato Zajc, Silvestre ha rimediato all’errore fatto in avvio di gara, Ucan ha tolto le castagne dal fuoco con una vera e propria magia. Resta il problema degli attaccanti, ancora a secco e davvero poco incisivi. In difesa gli azzurri non hanno rischiato molto, ma come sempre hanno pagato con la massima pena i pochi errori commessi: l’autogol di Silvestre, il rigore di Capezzi, il secondo dei due contropiedi concessi al Frosinone in tutta la gara. A livello individuale, sono molti gli aspetti che possono far sorridere il tecnico azzurro. Intanto il recupero della catena di sinistra Antonelli-Pasqual: il primo, decisivo con l’assist per Zajc in occasione del primo pari azzurro, si è confermato pedina insostituibile nello scacchiere tattico di Andreazzoli, capace di incidere in fase offensiva e di garantire copertura e attenzione in difesa; il secondo, che ha fornito quella qualità e quella freschezza risultate decisive nell’assalto al pareggio. Una grande lode la merita infine la sorpresa più grande di questa gara: Salih Ucan. L’impatto sulla gara del turco, entrato a 25’ dalla fine al posto di Zajc, è stato a dir poco devastante: prima una gran punizione che sfiora l’incrocio ed esce di pochi centimetri alla sinistra di Sportiello; poi il gol da autentico fuoriclasse con una volée di destro che vale il definitivo 3-3. In mezzo tanti buoni spunti e quella voglia di sorprendere e di far bene risultata decisiva. Andreazzoli ce lo aveva tenuto nascosto per 8 gare: oggi lui e il suo staff sanno di poter contare su un arma in più.