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    Empolimania: il bel gioco non basta, per salvarsi ci vuole una difesa più solida

    Empolimania: il bel gioco non basta, per salvarsi ci vuole una difesa più solida

    • Carlo Alberto Pazienza
    Il dato è inequivocabile: attacco da 40 gol, il migliore di quelli che sgomitano nella parte destra della classifica, difesa da ultima della classe. E questi dati sono lo specchio della stagione dell’Empoli, che pur avendo un bomber da 14 gol in campionato (anche ieri a segno), proprio non riesce a staccarsi dalla zona retrocessione. Dopo l’impresa con il Napoli c’era solo e soltanto una cosa da fare a Udine: non perdere. Passare due volte in vantaggio nel giro di 25’ e giocare l’ultima mezz'ora in superiorità numerica, però non è bastato. I punti salvezza vanno all'Udinese e questa sconfitta ha le dimensioni di batosta con pericolose ripercussioni su classifica e morale. La vittoria a sorpresa con il Napoli sembrava aver ribaltato la situazione in favore degli azzurri, ma dopo appena 90’ il Bologna, stasera impegnato in casa con il Chievo Verona, potrà subito rimandare in zona rossa i toscani.

    La partita della Dacia Arena ha confermato pregi e difetti dell’Empoli di questa stagione. Per la prima mezz’ora la squadra di Andreazzoli è sembrata irresistibile: gioco nello stretto, dai e vai, verticalizzazioni improvvise. I gol, infatti, sono nati da triangolazioni da squadra di vertice. Tutto il talento messo in campo in fase offensiva, è stato però vanificato da una difesa e da un centrocampo incapaci di gestire le folate offensive dei velocisti bianconeri, che per tutto il primo tempo hanno messo in seria difficoltà i centrali azzurri. Il gol, l’azione che ha portato al rigore e quella che ha permesso all’Udinese di calciare la punizione dal limite dalla quale poi è scaturito il gol, sono tutte arrivate in contropiede. Questo denota anche una mancanza di esperienza e di freddezza nel gestire certe situazioni in partite così importanti, anche se ieri in campo di giocatori che avevano già masticato la Serie A ce n’erano. Classifica che si imbruttisce e morale a pezzi a parte, di positivo c’è che la squadra è viva e che ha la forza di lottare. Andreazzoli deve solo capire come far prendere meno gol alla sua squadra (facile a dirsi). Quello contro l’Udinese era un match da non sbagliare, ma tempo e modo di rifarsi c’è: tra le sette partite rimaste ce ne sono un paio off limits (Atalanta e Inter in trasferta), ma fare punti con SPAL e Bologna non sarà comunque sufficiente.

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