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Empoli, Corsi: 'Retroscena su Andreazzoli e Raggi'
"Venticinque anni fa il livello dei dirigenti era più alto, come pura competenza calcistica. Oggi contano più la politica, i numeri: per questo, se guidi l’Empoli, a volte hai l’impressione di rubare la merenda al compagno di scuola ricco. Per questo qualcuno dice che andrebbe fatto un campionato europeo fra club. Io invece penso che la ricchezza del calcio italiano dipenda anche da ciò che esprimono i club più piccoli, i loro settori giovanili".
"Le proprietà straniere sono una conseguenza dell’impoverimento della nostra economia. Io ho nostalgia di Berlusconi e Galliani, ma mi piace che arrivino capitali stranieri a investire nel nostro calcio. Però mi piace anche che ci sia un presidente italiano come Scaroni, che il Milan chiami Maldini in società: le conoscenze dirette di un ambiente contano, anche nel calcio".
"Spalletti, Sarri, Giampaolo, Andreazzoli: sceglierò mai un allenatore difensivista? La storia dice che non ci appartiene: se cerchi il gioco valorizzi i giocatori, ed è un nostro obiettivo anche questo. E’ vero che parlò con Andreazzoli già vent’anni fa? Sì, una chiacchierata quando dovevo sostituire Spalletti, nel ‘98: scelsi Delneri perché volevo continuità con la difesa a tre, peccato che in ritiro trovai un 4-4-2 puro, mi sembrava di vedere il Milan di Sacchi. Una cosa che Andreazzoli ha di Spalletti e una di Sarri? Di Luciano la tenuta della linea difensiva. Di Sarri... No, Maurizio è troppo integralista: speciale anche nei difetti. Più facile che Spalletti vinca lo scudetto o Sarri la Premier? Vista la Juve, direi Sarri: il Chelsea ha tutto per riuscirci".