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  • Empoli, ali veloci e organizzazione: il calcio di D’Aversa è quello giusto per salvarsi?

    Empoli, ali veloci e organizzazione: il calcio di D’Aversa è quello giusto per salvarsi?

    • Carlo Alberto Pazienza
    Il suo nome non era nemmeno tra quelli presi in considerazione dai più importanti quotidiani. Come spesso accade però quando di mezzo c’è l’Empoli, a sorpresa la società azzurra ha chiuso l’accordo con Roberto D’Aversa, tecnico che sembrava destinato alla panchina del Cesena. Il richiamo della Serie A e di una piazza come Empoli, in cui si può lavorare con serenità e partendo sempre dall’obiettivo più modesto possibile in termini di ambizioni di classifica, sono stati evidentemente argomenti più convincenti rispetto alla comunque affascinante sfida di guida il cavalluccio marino di ritorno nella serie cadetta a sei anni di distanza dall’ultima volta. Abbiamo sempre detto che Empoli è il posto giusto per i giovani calciatori che devono affermarsi o per quelli reduci da qualche stagione sotto tono che invece hanno bisogno di rilanciarsi. La cosa però vale allo stesso modo anche per gli allenatori e Roberto d’Aversa è sicuramente un tecnico che ha necessità di riacquistare fiducia e, in un certo senso, reputazione. Nessuno infatti ha dimenticato l’increscioso episodio che l’ha visto protagonista qualche mese fa: la lite con Henry al termine di Lecce Verona che è costato al tecnico 4 giornate di squalifica ma soprattutto l'esonero. Non si può giudicare una persona da un singolo errore, figuriamoci un allenatore, ma è chiaro che la scelta della società azzurra ha come motivazione di fondo anche la voglia di riscatto dell’allenatore, che ha lasciato il Lecce salvo ma che stava affrontando un momento assai complesso.
    Così come complesse erano state le due ultime due esperienze precedenti a quella pugliese: esonerato nel gennaio 2022 mentre sedeva sulla panchina della Samp; retrocesso ed esonerato con il Parma nel giugno 2021, ottenendo una sola vittoria in 22 gare dal suo arrivo a gennaio. Non era invece partita male l’avventura con il Lecce l’anno scorso: i giallorossi di inizio stagione erano quasi incontenibili per le squadre di pari livello, ma non erano mancate vittorie pesanti con Lazio e Genoa e prestazioni di spessore con Juve, Milan e Roma. Con i primi infortuni e quando gli avversari hanno iniziato a capire come imbrigliare il suo Lecce, le cose si sono complicate. A livello tattico D’Aversa è un fautore del 4-3-3, modulo che ha utilizzato con grande convinzione anche la passata stagione. La capacità di sprigionare le potenzialità offensive del tridente, attraverso una manovra a trazione anteriore, è stata l’arma che ha fatto la fortuna dei pugliesi, che potevano contare su frecce esterne di grande velocità come Banda e Almqvist. Un calcio palla a terra sviluppato per arrivare a scatenare gli esterni e far entrare quanti più elementi possibile in area avversaria, anche a costo di scoprirsi un po’. Caratteristiche interessanti che ultimamente abbiamo visto poco a Empoli e che invece sembrano essere ideali per una squadra che deve salvarsi. Sulla carta quindi tutto giusto, ma molto dipenderà dalla rosa che Gemmi e il team mercato azzurro metteranno a disposizione del tecnico. Anche perché ad oggi la squadra è assolutamente incompleta e per nulla adatta
     

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    NINO
    NINO

    Per me D’Aversa non è l’allenatore ideale per l’Empoli …..

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