Evitato il crack, si lavora per la cessione del Bari. Lunedì la società biancorossa ha pagato degli stipendi di agosto e settembre scongiurando il rischio di una nuova penalizzazione oltre a quella che scatterà domani per l’inadempienza relativa agli emolumenti del trimestre aprile-giugno. Il saldo delle spettanze, tuttavia, è stato l’ultimo atto dell’era Matarrese. Urge il cambio al vertice del club: un’operazione che vede in prima linea il sindaco Michele Emiliano. 'Sono grato ai Matarrese - afferma il primo cittadino barese - per aver ancora sostenuto la squadra. Ora toccherà a me sensibilizzare l’imprenditoria locale. Il Comune si è impegnato per il rilancio dell’economia cittadina, pertanto chi ne ha beneficiato deve contribuire al salvataggio del Bari. Un eventuale fallimento sarebbe un danno incalcolabile. Ma con la sinergia tra gli imprenditori ed aprendo le porte della società ai tifosi, si può aprire un progetto interessante'.

Per arricchire la proposta, sul piatto finirebbe anche il San Nicola. 'Acquistare - aggiunge Emiliano - anche lo stadio consentirebbe alla nuova proprietà di sfruttarne le aree adiacenti per avviare attività remunerative, come avviene in tante città europee. La trattativa aperta dal Gruppo Meleam? Il dottor Bacco (amministratore dell’azienda, ndc) mi ha informato. Tuttavia, piuttosto che affidarsi ad un singolo soggetto, preferirei spersonalizzare il club coinvolgendo un gruppo di investitori con una ragione sociale trasparente e controllata dal Comune'. Condividendo l’idea del sindaco, Claudio Garzelli, amministratore unico biancorosso, ammonisce sulla necessità di procedere celermente. 'Per garantire un futuro al Bari - dice - il cambio di proprietà deve avvenire entro fine gennaio'.

(Corriere del Mezzogiorno- Edizione Puglia)