Matarrese & Emiliano:| Tandem per salvare il Bari
La questione Bari passa ad Antonio Matarrese. Dopo quasi trent'anni di lontananza dal club biancorosso, l'ex presidente della Lega e della Federcalcio, ha deciso di occuparsi in prima persona del delicato momento societario. Una mossa da non interpretare come un ripensamento della famiglia proprietaria del club (irremovibile sul pieno distacco dalla squadra), ma da leggere come impegno per traghettare il Bari verso un passaggio di consegne che prescinda dall'onta del fallimento. D'altra parte, Antonio Matarrese resta un uomo di riferimento del calcio italiano ed europeo, come la dimostra la sua recente elezione a membro onorario dell'Uefa. Facile, pertanto, intuire che intenda scongiurare la pagina più nera della 'sua' squadra. In fin dei conti, molte delle sue fortune sia a livello sportivo, sia politiche (è stato deputato per cinque legislature, candidato alle elezioni europee, è attualmente consigliere al Comune di Bari) sono coincise con l'avvento alla guida del club biancorosso che ha condotto personalmente dal 1977 al 1983.
Occorre, tuttavia, comprendere in che modo Matarrese opererà per il Bari. Innanzitutto, dati i suoi sterminati contatti nel calcio, è possibile che si adoperi per reperire acquirenti interessati a rilevare l'intero pacchetto azionario biancorosso o, quantomeno, una sostanziosa porzione della proprietà. Una missione improba data la congiuntura economica del momento, ma almeno la ricerca si potrà effettuare su svariati canali. In secondo luogo, Antonio Matarrese possiede le competenze per verificare la stabilità di eventuali compratori non soltanto al momento del rilevamento del club, ma soprattutto nell'avviare un progetto che possa far fronte anche ai molteplici debiti per cui l'attuale gestione si è impegnata nei prossimi anni. Ma la funzione più importante sarà illustrare agli acquirenti il mondo del calcio. A tal proposito, non è da escludere che chi prospetti all'eventuale nuovo proprietario un'iniziale cogestione. Possibile, pertanto, che Matarrese partecipi ai dialoghi con la Meleam (un incontro potrebbe tenersi già oggi), ma anche che agisca su altri fronti.
L'altra figura di raccordo nell'opera di salvataggio del Bari è il sindaco Emiliano. E' ancora un mistero se sia partita una sinergia tra primo cittadino e proprietà della squadra, eppure qualcosa lascia pensare che qualche contatto sia avvenuto. 'Dobbiamo lavorare in estrema riservatezza per non turbare le trattative in corso', afferma Emiliano. 'L'interesse generale deve essere di garantire la sopravvivenza ed il rilancio del club. Il fallimento del Bari sarebbe una pessima figura per l'intera città. Il Comune può attivarsi per creare contatti o per infondere consigli, ma non può elargire benefici ulteriori rispetto a quelli derivanti dal business calcio. Tuttavia, è stata approvata una variante al piano regolatore che rende fruibile l'intera zona adiacente al San Nicola. Pertanto, il nuovo proprietario del Bari potrebbe interessarsi anche allo stadio sfruttandone appieno le potenzialità ed avviando un progetto simile a quello della Juventus'. Il sindaco torna anche sul contenzioso tra Comune e club sull'utilizzo degli impianti sportivi che condanna la società al pagamento di oltre un milione di euro. 'A breve - conclude Emiliano - approveremo l’accordo di transazione con il club. La squadra di calcio non può essere trattata come un debitore qualsiasi sia perché rappresenta un pezzo della nostra storia, sia perché un eventuale fallimento impedirebbe il recupero del credito'.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)