AFP via Getty Images
Elkann: 'E' Giuntoli il nostro colpo di mercato, porterà giovani talenti e costruirà campioni. La Juve ha sempre agito in totale correttezza'
Il presidente di Exor John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa, alla vigilia del centenario del legame tra la famiglia Agnelli e la Juventus. Nella chiacchierata col quotidiano torinese, l'azionista di maggioranza del club bianconero ha fatto il punto su diversi temi, dal campo alle vicende giudiziare che vedono tuttora coinvolto il cugino ed ex presidente Andrea Agnelli. "C’è un doppio filo di continuità che unisce la nostra famiglia alla Juventus in questi cento anni: un amore viscerale, perché legato a momenti di vita in famiglia e a ricordi indelebili. E poi la responsabilità di costruire il futuro innovando e adattandosi ai tempi. Come diceva mio nonno, Juventus vuol dire gioventù. Gioventù vuol dire essere proiettati verso il futuro. Il suo passato è ricco di gloria, ma con il nome che porta è al futuro che si deve guardare. Lavoriamo con umiltà per noi e milioni di famiglie bianconere come noi", esordisce Elkann.
NON IL PROBLEMA, LA SOLUZIONE - "C’è chi pensa che la Juventus sia il problema del calcio italiano. Al contrario: è parte della soluzione. Ne è da sempre l’ossatura. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di Serie A e serie minori”.
IL TEMPO CI DARA' RAGIONE - "Ne abbiamo passati di momenti critici, li abbiamo sempre affrontati, e ne siamo usciti a testa alta. Ne usciremo anche adesso e il tempo darà ragione delle nostre scelte. Non è la prima volta che ci capita. Nel 1980 un’inchiesta di scommesse arrivò a coinvolgere Paolo Rossi (che poi sarebbe risultato estraneo). La Juventus di Boniperti lo comperò nonostante la squalifica. Trapattoni continuò ad allenarlo e con successo: la conquista del ventesimo scudetto porta anche la sua firma. La sua vittoria fu anche la nostra, e ripagò di tutte le polemiche".
L'ARRIVO DI GIUNTOLI - "Il colpo più importante lo abbiamo già fatto. È l’arrivo a Torino di Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo, che rappresenta adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni".
INCHIESTE - "Noi siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni."
NON IL PROBLEMA, LA SOLUZIONE - "C’è chi pensa che la Juventus sia il problema del calcio italiano. Al contrario: è parte della soluzione. Ne è da sempre l’ossatura. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di Serie A e serie minori”.
IL TEMPO CI DARA' RAGIONE - "Ne abbiamo passati di momenti critici, li abbiamo sempre affrontati, e ne siamo usciti a testa alta. Ne usciremo anche adesso e il tempo darà ragione delle nostre scelte. Non è la prima volta che ci capita. Nel 1980 un’inchiesta di scommesse arrivò a coinvolgere Paolo Rossi (che poi sarebbe risultato estraneo). La Juventus di Boniperti lo comperò nonostante la squalifica. Trapattoni continuò ad allenarlo e con successo: la conquista del ventesimo scudetto porta anche la sua firma. La sua vittoria fu anche la nostra, e ripagò di tutte le polemiche".
L'ARRIVO DI GIUNTOLI - "Il colpo più importante lo abbiamo già fatto. È l’arrivo a Torino di Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo, che rappresenta adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni".
INCHIESTE - "Noi siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni."