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    El Shaarawy: 'Europeo da star con Conte, non torno al Milan'

    El Shaarawy: 'Europeo da star con Conte, non torno al Milan'

    L'attaccante italiano del Monaco, Stephan El Shaarawy ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Ho visto un’aria triste dappertutto dopo i fatti di Parigi, Montecarlo è un posto tranquillo eppure la tristezza resta. Sono avvenimenti allucinanti, ma è giusto tornare a vivere ed è stato giusto giocare Inghilterra-Francia. Nessuna religione al mondo tollera queste cose: io non seguo la legge del mio Dio tagliando le teste degli altri". 

    Ci sarà ancora più spazio all’intolleranza: ha mai avuto problemi con il suo cognome? 

    "Mai, l’ho portato con onore e non ho mai avuto problemi di razzismo. Forse è anche merito del mio carattere: sono solare, non mi piace parlar male degli altri, i miei rapporti con il prossimo sono buoni sempre". 

    Prima sessione di autografi a Montecarlo, due ore invece dell’ora prevista per sbrigare la pratica. Lei piace a tutti. 
    "Ero nel cuore del tifosi del Milan e sono entrato nel cuore di quelli del Monaco. Il mio rapporto con il calcio francese va migliorando, mi sono adattato, è un calcio più fisico e meno tattico, si lavora tanto con il pallone, ma va bene, è divertente. Sto cercando la continuità e il Monaco è a soli due punti dalla seconda". 

    Conte le ha dato subito fiducia. Quanto è stato importante? 

    "Moltissimo. Il c.t. mi tiene in grande considerazione e io lo sto ripagando con buone prestazioni. La Francia era un po’ nel mio destino. Ora spero in un Europeo da protagonista". 

    Si è mai sentito perso? 
    "Mai, anche se l’ultimo infortunio è stata una bella botta. Non potevo mollare, sono stati importanti i 2 gol segnati alla fine del campionato ed è stata fondamentale la Nazionale. Non mi sono arreso. Questa è una sfida per riprendermi quello che avevo. È la mia rivincita". 

    Fra 6 partite scatterà l’obbligo di riscatto e lei sarà ufficialmente del Monaco. Sta per tagliare il cordone ombelicale con il Milan. Sensazioni? 

    "È una formalità ormai, anche se mi dispiace che il legame si tagli. Sono stati anni belli, nonostante gli infortuni e tutto il resto. Non dimentico quello che ho fatto nel 2012, ma era arrivato il momento di cambiare. Riparto da qui". 

    Qualcosa che non rifarebbe? 
    "No. Sono stato bloccato a lungo da infortuni. Non potevo farci niente e sono rimasto consapevole della mia forza. Gli infortuni in un certo senso mi hanno fatto crescere". 

    Qui è fuori dal guscio. 
    "C’è un gruppo giovane, è il posto giusto per rinascere". 

    Qui sono esplosi tanti giocatori. 

    "Sinceramente mi interessa solo ripartire e trovare continuità. Vorrei giocare un Europeo da protagonista: tutto passa dal mio rendimento al Monaco e io mi sento molto bene". 

    Al Milan volevano farle fare la mezzala. 
    "Guardi, il ruolo non è un problema. Qui ho fatto anche la prima punta, mai accaduto neppure quando ero bambino, ho fatto il quarto di centrocampo e avrei potuto fare anche quello. La duttilità è un pregio, non un problema". 

    Forse le polemiche e le voci sulla vita privata l’hanno convinta a cambiare aria? 

    "Diciamo che l’ambiente non faceva più per me. Non parlo del Milan, ma di tutto quello che gira intorno al calcio a Milano. Sono rimasto male leggendo certe cose perché io so quanto ho lavorato per riprendermi dagli infortuni. Non è bello sentire certe cattiverie, certe voci destabilizzano una persona anche se cerca di resistere. I social media ormai hanno più contro che pro: c’è troppa invidia e cattiveria nei confronti delle persone conosciute, l’ambiente era diventato un po’ negativo. Amo il Milan, non dimenticherò quello che c’è stato. Mi piace vedere in campo tanti ragazzi e sono felice ad esempio per Donnarumma, un gran portiere anche se è solo un adolescente". 

    A questo proposito, c’è stata tanta polemica sull’utilizzo di Paulo Dybala. Allegri si è difeso dicendo che la sua storia parla per lui: ritiene di essere bravo a gestire i giovani. 

    "Ai giovani va data fiducia, ma gettarli subito nella mischia è pericoloso, si rischia di bruciarli. Allegri ha fatto un buon lavoro con me e mi pare che lo stia facendo con Dybala. Io nelle prime tre partite ero andato maluccio, mi ha messo in campo nella quarta e ho segnato 2 gol. Con i giovani ci vuole pazienza, poi se sono bravi devono giocare anche a 16 anni". 

    Lei si ritiene ancora giovane? 
    "Ormai sono in una categoria di mezzo". 

    Un suo collega, Magnanelli del Sassuolo, ha dichiarato in un’intervista che forse Balotelli non le ha fatto bene. 

    "Io e Balo abbiamo avuto un magnifico rapporto, ha dato una mano al Milan e non ho mai pensato che fossimo incompatibili sul campo". 

    Non si parlava di tattica ma di altro, quasi Balotelli fosse un cattivo maestro. 
    "Non capisco in base a che cosa. Comunque, se è per questo non siamo mai usciti insieme. Avevamo compagnie diverse, ma l’amicizia con Mario resta". 

    Sente ancora i suoi ex compagni del Milan? 
    "Molto spesso e spero che risalgano in classifica, le possibilità non mancano. Il Monaco è il posto giusto per questo momento della mia carriera, ma il Milan mi ha fatto crescere e i segni restano. Dell’Italia mi mancava anche la bresaola, qui non c’era e l’ho fatta portare... La mia vita è cambiata, ma le radici non si dimenticano". 
     


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