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    RETROSCENA Il triangolo del 31 agosto

    RETROSCENA Il triangolo del 31 agosto

    È tradizione, nell’ultima notte di mercato praticamente non si dorme. È il 30 agosto sera, finisce la seconda giornata di campionato e si fa l’ultimo giro notturno negli hotel, alla ricerca di un incontro di mercato. C’è ansia, attesa. Poche ore e sarà tutto finito, sembra quasi di sentire il rumore delle lancette. Sosta a casa, qualche ora di sonno e poi subito in pista. Comincia il 31 agosto, non è una data come le altre: è l’ultimo giorno di calciomercato. 

    GALLIA DAY - È stato uno degli ultimi giorni di mercato più appassionanti degli ultimi anni. Due settimane dopo ci sono ancora gli influssi sul campionato, tra Eder, Soriano, Gabbiadini e Melo. Sveglia e subito tappa all’Hotel Gallia, di fronte alla stazione e non è un caso. In Centrale deve infatti arrivare Massimo Ferrero, tutto gira intorno alla Sampdoria. L’Inter vuole Eder, il Milan e il Napoli si contendono Soriano. Ferrero arriva, si comincia. L’ultimo giorno di mercato inizia così, con la prima intervista del presidente della Sampdoria: Eder non parte, Soriano sì. Queste le indicazioni, ma nell’intervista c’è spazio anche per le sue battute e stravaganze (mi chiede anche se fossi sposato). Arriva Giuntoli, il ds del Napoli. C’è un primo incontro per Soriano, le due società ne avevano già parlato il giorno prima al San Paolo. L’incontro è veloce, ma prima che Giuntoli possa lasciare il Gallia arriva Piero Ausilio. Il triangolo è completo. 


    TRA EDER E GABBIADINI - L’Inter cerca un attaccante per completare la squadra, dopo l’arrivo di Perisic e mentre sta chiudendo con il Galatasaray per Felipe Melo e Alex Telles. Dall’altra parte di Milano, intanto, la Juve incontra l’agente di Hernanes per definire l’operazione. Ausilio ci prova subito per Eder, ma la Samp chiede 15 milioni, questa la cifra che ha fatto pubblicamente Ferrero. Visto che doveva partire già Soriano, Zenga (anche lui presente) non poteva perdere anche Eder. Strano, il destino. Eder si blocca, l’Inter non può andare molto oltre i 10 milioni. Allora ecco il tentativo con il Napoli: 28 milioni per Gabbiadini e Ghoulam. “No, restano qui”, risponde Giuntoli. Che intanto prova a convincere Soriano ad accettare il Napoli, c’è il anche il suo agente al Gallia. No per Eder, no per Gabbiadini, ma l’Inter non è impreparata, anzi: Ausilio teneva in piedi diverse piste, nelle ore precedenti aveva incontrato Walter Sabatini. Niente Juan Jesus, solo Ljajic: ok, ora si chiude. E a sinistra c’è Alex Telles, pronto a firmare dopo le difficoltà per Ghoulam. Mentre quel Felipe Melo chiuso solo all’ultimo giorno dopo mesi di trattative sarebbe diventato, quindici giorni dopo, l’idolo dei tifosi nerazzurri dopo il derby. 

    SORIANO FINO ALL’ULTIMO - Il derby poteva giocarlo anche Roberto Soriano, con la maglia del Milan. Ma Galliani a metà giornata ha preso il telefono e chiamato Ferrero, con cui non aveva trovato l’accordo definitivo a Forte dei Marmi. Dopo l’arrivo di Kucka e sognando ancora Witsel, il Milan decide di rinunciare al centrocampista della Sampdoria. È il via libera per il Napoli, il giocatore fino a quel momento non sembrava convintissimo della destinazione, in realtà aspettava Mihajlovic con cui si era trovato benissimo. Al Gallia ormai c’è una ressa di persone, non solo tanti giornalisti e cameraman, ma anche qualche tifoso e un po’ di curiosi. Il calciomercato si vive live, non più attraverso un schermo. Questa volta attraverso un vetro. Perché Ausilio, Giuntoli, Ferrero, Osti e Romei sono tutti al piano terra, entrano ed escono da diverse stanze e passano da una grande sala visibile dall’esterno dell’hotel. Giuntoli è anche riuscito ad andare via da un’uscita secondaria, poi è tornato, con l’ok di De Laurentiis a chiudere. Ultime ore, è tutto definito ma bisogna firmare i contratti. 

    È FINITA - Intanto Ausilio è rimasto sempre lì, fino a un paio d’ore dalle 23. Il Gallia era diventata la sua base. Poi è tornato in sede per il via libera ad Andreolli al Siviglia e per parlare con Schelotto. Lo seguo, arriva Fabrizio Romano a coprirmi al Gallia. Verso le 21.30 un uomo dell’Inter è uscito dalla sede con i contratti degli ultimi acquisti in mano, direzione AtaHotel. Su quei fogli le firme di Ljajic, Telles e Felipe Melo, soltanto da depositare. Per Soriano invece non ce l’hanno fatta, il contratto non è stato mai depositato. Come un pallone che, al novantesimo, sfiora il palo e finisce sul fondo. Lunedì invece quel pallone è finito poco sotto all’incrocio dei pali. Soriano segna, così come Eder, e poi firmerà il nuovo contratto con la Sampdoria. Quell’ultimo giorno, vissuto al cellulare tra un allenamento e l’altro con la Nazionale, è soltanto un ricordo. Sono le 23: non c’è più tempo, si mette silenzioso al telefono. Appuntamento a gennaio.

    Guglielmo Cannavale


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