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Ecco come giocherà la nuova Roma di De Rossi
Come giocherà la nuova Roma di Daniele De Rossi? Sono in tanti a chiederselo, in prima i tifosi giallorossi, che fremono di fronte all’idea di vedere all’opera quello che fino a qualche anno fa era un idolo della Curva Sud ma dall’altra parte della barricata. La proprietà del club, rappresentata dalla famiglia Friedkin, ha deciso per il cambio drastico quando la seconda metà di stagione è appena iniziata e gli obiettivi potenzialmente alla portata sono ancora molti, tra quarto posto in campionato (distante 5 punti) e il percorso in Europa League (tra il 15 ed il 22 febbraio va in scena il play-off contro il Feyenoord). Ma all’ex capitan Futuro i vertici della Roma chiedono anche un modo di far giocare che esalti le individualità di maggior spessore, a partire dal tandem offensivo formato da Romelu Lukaku e Paulo Dybala.
Una delle principali scommesse di De Rossi sarà proprio quella di regalare in poco tempo ai suoi nuovi calciatori un’identità di gioco che faccia emergere certi valori indipendentemente dalla presenza o meno in campo del fantasista argentino, che nelle 13 apparizioni in campionato ha spesso determinato l’esito delle partite con un bottino di 5 reti e 6 assist. Se l’idea di calcio di Mourinho prevedeva un’interpretazione molto difensiva per poi affidarsi all’estro dei migliori per tentare di vincere le partite, sulla base delle idee espresse nel tempo e che non è del tutto riuscito a sviluppare nella sua prima e poco fortunata avventura in Serie B alla Spal, il nuovo allenatore della Roma cercherà da subito di lasciare la sua impronta. 3-5-2 o 4-2-3-1 i sistemi di riferimento dai quali ripartirà, ma con idee e princìpi diversi rispetto a quelli dello Special One.
IL NUOVO DE ROSSI - Nella conferenza stampa in cui annunciò il suo addio da calciatore - era il 15 maggio del 2019 - De Rossi indicò un giocatore su tutti come un punto di riferimento della Roma che avrebbe dovuto fare a meno delle sue qualità tecniche e del suo carisma: Bryan Cristante. Che con Mourinho è stato un esempio di disponibilità, prestandosi nelle frequenti situazioni di emergenza ad occupare il ruolo di difensore centrale, ma che con la nuova guida tecnica tornerà ad essere il faro in mezzo al campo, avendolo apprezzato sotto questa veste pure nell’esperienza in Nazionale quando faceva parte dello staff di Roberto Mancini. Al fianco del “nuovo De Rossi” si continuerà a puntare sulla freschezza di un altro figlio del settore giovanile di Trigoria, ossia Riccardo Bove e ritroverà centralità il capitano Lorenzo Pellegrini, recentemente accantonato da Mourinho. Se davanti non si toccano ovviamente Lukaku e Dybala - infortuni permettendo - attenzione a El Shaarawy, prezioso jolly anche per le opportunità che offre di cambiare sistema di gioco a seconda delle esigenze.
QUALE DIFESA? - Uno dei primi dubbi da risolvere infatti, al netto del recupero di qualche acciaccato di lunga data (Smalling su tutti) e delle eventuali mosse sul mercato della società, sarà l’utilizzo della difesa a 3 o a 4. Nel primo caso si insisterà sul terzetto formato da Mancini, Huijsen e Llorente, con El Shaarawy a fare il quinto a sinistra e uno tra Karsdorp, Kristiansen e Celik sull’altra fascia; nel secondo caso, il ballottaggio sarebbe aperto tra l’olandese classe 2005 appena arrivato in prestito fino a giugno dalla Juve o sulla maggiore esperienza di un calciatore come Llorente, peraltro al centro di diversi rumors francesi che lo vogliono nel mirino del Paris Saint-Germain.
Una delle principali scommesse di De Rossi sarà proprio quella di regalare in poco tempo ai suoi nuovi calciatori un’identità di gioco che faccia emergere certi valori indipendentemente dalla presenza o meno in campo del fantasista argentino, che nelle 13 apparizioni in campionato ha spesso determinato l’esito delle partite con un bottino di 5 reti e 6 assist. Se l’idea di calcio di Mourinho prevedeva un’interpretazione molto difensiva per poi affidarsi all’estro dei migliori per tentare di vincere le partite, sulla base delle idee espresse nel tempo e che non è del tutto riuscito a sviluppare nella sua prima e poco fortunata avventura in Serie B alla Spal, il nuovo allenatore della Roma cercherà da subito di lasciare la sua impronta. 3-5-2 o 4-2-3-1 i sistemi di riferimento dai quali ripartirà, ma con idee e princìpi diversi rispetto a quelli dello Special One.
IL NUOVO DE ROSSI - Nella conferenza stampa in cui annunciò il suo addio da calciatore - era il 15 maggio del 2019 - De Rossi indicò un giocatore su tutti come un punto di riferimento della Roma che avrebbe dovuto fare a meno delle sue qualità tecniche e del suo carisma: Bryan Cristante. Che con Mourinho è stato un esempio di disponibilità, prestandosi nelle frequenti situazioni di emergenza ad occupare il ruolo di difensore centrale, ma che con la nuova guida tecnica tornerà ad essere il faro in mezzo al campo, avendolo apprezzato sotto questa veste pure nell’esperienza in Nazionale quando faceva parte dello staff di Roberto Mancini. Al fianco del “nuovo De Rossi” si continuerà a puntare sulla freschezza di un altro figlio del settore giovanile di Trigoria, ossia Riccardo Bove e ritroverà centralità il capitano Lorenzo Pellegrini, recentemente accantonato da Mourinho. Se davanti non si toccano ovviamente Lukaku e Dybala - infortuni permettendo - attenzione a El Shaarawy, prezioso jolly anche per le opportunità che offre di cambiare sistema di gioco a seconda delle esigenze.
QUALE DIFESA? - Uno dei primi dubbi da risolvere infatti, al netto del recupero di qualche acciaccato di lunga data (Smalling su tutti) e delle eventuali mosse sul mercato della società, sarà l’utilizzo della difesa a 3 o a 4. Nel primo caso si insisterà sul terzetto formato da Mancini, Huijsen e Llorente, con El Shaarawy a fare il quinto a sinistra e uno tra Karsdorp, Kristiansen e Celik sull’altra fascia; nel secondo caso, il ballottaggio sarebbe aperto tra l’olandese classe 2005 appena arrivato in prestito fino a giugno dalla Juve o sulla maggiore esperienza di un calciatore come Llorente, peraltro al centro di diversi rumors francesi che lo vogliono nel mirino del Paris Saint-Germain.