È un Genoa bifronte: benissimo in trasferta, maluccio in casa
Il Genoa di questo inizio stagione sembra la copia moderna di quel Giano, antica divinità romana, che per la sua natura bifronte sarebbe secondo alcuni studiosi colui che diede il nome alla città di cui i rossoblù sono portacolori. Una Genova che guarda contemporaneamente al mare che la fronteggia e ai monti che la coronano.
Il Grifone in versione trasferta è stato fin qui una macchina da guerra incappata in un unico stop, quello di Palermo alla quinta giornata. Per il resto la truppa di Alexander Blessin ha raccolto soltanto successi sui campi altrui, espugnando in sequenza Venezia, Pisa, Ferrara e infine anche Cosenza. Un bottino che vale il 66% dei 18 punti totali fin qui collezionati dai liguri.
Numeri da grande squadra ai quali tuttavia fa da contraltare un rendimento interno non altrettanto esaltante. Nelle quattro gare fin qui disputate a Marassi, il Genoa è riuscito ad ottenere una sola vittoria, quella contro il Modena di un mese fa. Nelle restanti tre occasioni i rossoblù non sono mai riusciti ad andare oltre il pareggio dovendo accontentarsi di dividersi la posta in palio con Benevento, Parma e Cagliari. Una tendenza in qualche modo contraddittoria rispetto ad una tradizione che identifica nel Ferraris il tempio inviolabile dei successi rossoblù.
Un dato che il Genoa proverà a migliorare già dalla prossima gara casalinga contro il Brescia in programma a fine mese. Prima però il calendario offrirà a Strootman e compagni un'altra trasferta: quella in casa della capolista Ternana. Occasione doppia per allungare la già straordinaria striscia positiva esterna e per provare per la prima volta in stagione ad issarsi in vetta alla classifica di B per guardare tutti dall'alto. Proprio come fa Giano da quasi tre millenni.