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  • Cosenza-Genoa: sfida nel nome di Marulla, indimenticato re dei bomber di provincia

    Cosenza-Genoa: sfida nel nome di Marulla, indimenticato re dei bomber di provincia

    • Marco Tripodi
      Marco Tripodi
    Ci sono nomi leggendari nella storia del calcio. Nomi che non compaiono nelle liste del Pallone d'Oro o nelle Hall of Fame planetarie ma il cui suono fa venire i brividi a molti. Anche a distanza di quarant'anni.

    Per chi ha avuto la fortuna di vederlo all'opera, magari ammirandolo indossare la maglia della propria squadra, Gigi Marulla rimane uno dei calciatori più amati di sempre.  Uno di quelli che non puoi non amare. Uno diventato, non a caso, monumento del calcio cosentino e calabrese ma idolo indimenticato ed indimenticabile anche per i tifosi del Genoa.

    Icona e bandiera di un tempo e di un calcio che non esistono più, il nome di Marulla resterà eternamente legato a quello del Cosenza, squadra della sua città e del suo cuore alla quale regalò gli anni migliori di una carriera spesa a far piangere decine difese avversarie lungo lo Stivale. Ma il re dei bomber di provincia seppe farsi conoscere e ammirare anche lontano dalla Sila, esaltandosi in un Genoa di metà anni '80 che di motivi per gioiare all'epoca ne aveva davvero pochi. Arrivato in Liguria nel 1985 per volere del neopresidente Aldo Spinelli all'alba di una carriera che lo avrebbe accompagnato fino a fine millennio, Marulla incantò il pubblico del Ferraris rossoblù non tanto con le sue 24 reti in tre stagioni (neppure molte se si considera la caratura del giocatore) bensì con quell'atteggiamento da lottatore indomito dell'area di rigore che si porterà dietro per il resto della sua esperienza sul prato verde.

    Un'attitudine ripagata dalla riconoscenza eterna che il popolo del Genoa gli riservava ogni volta che la sua strada si incrociava con quella del Grifone, anche se il meglio di sé il ragazzo di Calabria lo diede proprio con la maglia dei Lupi. Un onore non comune per una tifoseria che sa essere inclemente con chi non rispetta lei e i suoi colori ma che allo stesso tempo dispensa un calore uguale e contrario a chi invece per la maglia più antica d'Italia dimostra di dare tutto quel che ha.

    Proprio come Marulla, nome che accende le fantasie dei bambini di un tempo e che sabato, nello stadio che da otto anni a lui è intitolato, per la prima volta guarderà dall'alto la sfida tutta rossoblù tra Cosenza e Genoa. Le squadre che più ha amato e che più di tutte, ancora oggi, dimostrano di non riuscire a dimenticarlo.

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