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    Mantovani: 'Quanto è stato vicino Volpi alla Sampdoria? Da 1 a 100...'

    Mantovani: 'Quanto è stato vicino Volpi alla Sampdoria? Da 1 a 100...'

    • Lorenzo Montaldo
    Enrico Mantovani al giorno d'oggi segue le vicende della Sampdoria da semplice tifoso. Si tratta comunque di un sostenitore d'eccezione perchè il figlio dell'indimenticabile Paolo è stato anche presidente del club blucerchiato, per ben 7 anni, dal 1993 al 2000.

    Proprio in veste di profondo conoscitore delle vicende doriane l'imprenditore ligure è intervenuto ai microfoni di Telegenova per commentare il momento blucerchiato, dalla più stretta attualità sino alle voci su una cessione circolate nella scorsa stagione. Si comincia, ovviamente, dalla vittoria sull'Inter: "I tifosi sono stati esaltanti, è stato un 'di più' eccezionale, ma quello che si è visto in campo dal primo minuto sono stati 11 giocatori che sapevano quel che dovevano e volevano fare. Tenacia, volontà e sacrificio, che per un tifoso sono il massimo da vedere" attacca Mantovani, come riporta Sampnews24.com.

    Anche su Giampaolo l'ex presidente ha le idee chiare: "Non conoscevo Giampaolo prima, per quanto il presidente Corsi me ne avesse parlato molto bene, ma emerge in modo chiaro che tutti i ragazzi lo seguono, perchè quel tipo di gioco non lo puoi fare se hai qualche giocatore che non ci crede fino in fondo. La sua impronta è evidente".

    A Cassano Mantovani è rimasto molto legato: "Gli voglio bene e gli riconosco un sacco di cose belle che ha fatto per la Samp. Ha anche sbagliato brutalmente, in particolar modo con un persona importante, ma lui è stato sempre il primo ad averlo ammesso e ad essersene pentito, quindi per me è finita quella storia nonostante la gravità. Se fossi presidente io, dovrei avere davanti il tecnico e il giocatore e vedere che intenzioni ed esigenze hanno entrambi. Ovvio che se il tecnico mi dà parare positivo, un giocatore del genere va in squadra e gioca. Pradè? Il suo ruolo non c’era nella Sampdoria e neanche un uomo con le sue capacità. C’era un vuoto e andava colmato".

    Mantovani ha anche commentato la contestazione andata in scena domenica contro Ferrero da parte della tifoseria blucerchiata (a seguito di un'uscita del presidente relativa alla Sampdoria conosciuta solo 'tra Recco e Chiavari): "Capisco perfettamente la Sud, qualche dichiarazione può dar fastidio, la Sampdoria di strada ne ha fatta tanta. Io ho sempre sottolineato che parlare solo della Samp di mio papà fosse un errore e un modo per sminuirla. E’ nata nel 1946 e vivrà per sempre, è troppo riduttivo parlare solo di quel periodo. Ferrero ha fatto un passo falso e si è preso una bella facciata, ma se ne è reso conto perchè due giorni ha chiesto scusa. Il personaggio, nel bene e nel male, è quello. Probabilmente è molto diverso da me, io meno parlo più son felice».

    In chiusura, Enrico Mantovani ha anche commentato le voci su un interesse per la Sampdoria da parte dell'imprenditore ligure Volpi, già patron dello Spezia, e del 'collega' Gozzi, proprietario dell'Entella: "Con Gozzi si parla tanto di Sampdoria. Sia chiaro che il suo cuore è biancazzurro, ma una parte importante del suo cuore e soprattutto della sua famiglia è blucerchiata. Mi fa tanto piacere, ma Tonino ha un obiettivo che è quello di curarsi dell’Entella ed è giusto che sia così. Stanno facendo bene, è un ambiente fantastico e che ha alla guida una persona capace e competente. Quanto è stato vicino Volpi alla Samp? Da 1 a 100, diciamo 53. Ma è un opinione così, da conoscente".

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