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    Sampmania: da stropicciarsi gli occhi

    Sampmania: da stropicciarsi gli occhi

    • Lorenzo Montaldo
    Alzi la mano chi avrebbe pensato ad una Sampdoria del genere dopo aver visto la squadra remissiva e dimessa dello Stadium. Sinceri, però. Io, onestamente, non me lo aspettavo proprio. Pensavo che il turn over fatto a Torino potesse giovare, certo, soprattutto in una settimana complicata come quella che si è appena conclusa. Ma non credevo che avrei ammirato una Samp così.

    E invece, dopo derby, Juventus e Inter eccoci qui, a commentare i 6 punti strappati a rossoblù e nerazzurri e ad analizzare una classifica che dice che la truppa blucerchiata ha agganciato il gruppone che sta tra quota 13 e quota 15. Impensabile, soltanto dieci giorni fa. Già questo è un successo. Farlo grazie alla migliore Samp stagionale, però, è ancora meglio.

    Quella di ieri sera è stata per distacco la più bella partita disputata sino ad oggi dalla squadra di Giampaolo. Soffermarsi sui singoli sembra persino inutile: Silvestre, nelle retrovie, ha spazzato via qualsiasi cosa si avvicinasse a lui. Compreso Mauro Icardi, un cliente scomodo e dal dente avvelenato. A centrocampo, Barreto ha giganteggiato per novanta minuti, fiancheggiato da un Torreira versione 'inizio stagione'. Bruno Fernandes tra le linee si muove che è un piacere, e tocca la palla con una rapidità e una delicatezza che meriterebbero un articolo a parte. E davanti, beh, c'era un film con Di Caprio qualche anno fa: si intitolava 'Catch me if you can', 'prendimi se ci riesci'. Indovinate a chi mi fa pensare? Piccolo indizio, ha il 9 sulle spalle.
    Muriel per la verità non ha giocato la sua miglior partita, anzi si è mangiato pure un gol bello grosso. Ma quando punta l'avversario palla al piede, il suo marcatore può solo raccomandarsi a qualche divinità. Provate a prenderlo, se ci riuscite. Se poi sei fiancheggiato da Quagliarella che si danna l'anima anche per te, è tutto più semplice. A proposito di Quagliarella: probabilmente ci renderemo conto soltanto tra qualche tempo di quanto sia stato importante questo gol, che ha spazzato via il fantasma di quel rigore nel derby.

    Manca qualcuno all'appello dei giocatori che si sono distinti, lo so. Non mi sono dimenticato di Karol Linetty, semplicemente tenevo per ultimo il calciatore che più mi ha impressionato in questa stagione. 'Non capisce l'italiano, sente solo rumori in campo' aveva detto Giampaolo. Sarà, ma da quando è arrivato il mister non lo ha tolto più. 9 partite da titolare, tutte giocate fortissimo. Poi, il riposo contro la Juventus prima della gran recita. Lo avete visto giocare con l'Inter? Mi ha lasciato a bocca aperta. Linetty non è solo  - tanta, tantissima - corsa. E' anche rapidità in senso lato (di pensiero, di giocata, nello scatto), spirito di sacrificio e capacità di trovare sempre il raddoppio in aiuto di chi è nel suo raggio d'azione. 

    La partita, però, l'ha vinta Marco Giampaolo. Ha saputo reggere le pressioni di un periodo stressante all'inverosimile, senza perdere di vista il lavoro sul campo. E dire che la tenuta mentale veniva considerata un suo limite. Si merita tutti gli omaggi del mondo, mister. E anche qualche scusa. Reparti stretti, linee vicine, squadra che si muove a fisarmonica estendendosi in attacco e poi restringendo il campo quando deve difendere: ecco la Samp di Giampaolo, finalmente.

    Intendiamoci, i blucerchiati non sono diventati improvvisamente tutti dei fenomeni. Le ultime due partite giocate tra le mura del Ferraris, però, certificano un'inversione di tendenza che ormai pare piuttosto evidente. E poi, come dice Muriel, "Se giochiamo così possiamo vincere con chiunque". E io ci credo, caro Luis.

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