È già la Juve di DV7: così Vlahovic ha cambiato tutto, è l'uomo giusto per Allegri
Nicola Balice, inviato a Torino
La Juve ha battuto 2-0 il Verona. A guardare il risultato sembrerebbe non esser cambiato nulla. Invece sembra essere davvero cambiato tutto. Può un solo giocatore rivoluzionare una squadra, un ambiente intero? Forse sì. Perché questa ondata di entusiasmo, dentro e fuori dal campo, ha un nome e un cognome: Dusan Vlahovic. Un colpo del genere cambia tutto, rimette a posto le ambizioni e la progettualità di un club che non è un club qualunque. Riporta entusiasmo nei tifosi, allo Stadium come per strada e sui social. Sistema, soprattutto, quello che c'era da sistemare all'interno dello scacchiere di Max Allegri. Il tridente di stelle con Alvaro Morata e Paulo Dybala è stato varato anche o soprattutto a causa delle condizioni non ottimali di Juan Cuadrado, Weston McKennie e Federico Bernardeschi. Ma Vlahovic al centro dell'attacco e della Juve tutta è il punto di ripartenza per tutto ciò che è già ora, che sarà dalla prossima stagione. Tanto che se fino alla sosta era ricco il partito di chi vedeva addirittura a rischio la zona Champions, è bastata una partita nell'era DV7 per rivedere riempirsi gradualmente il carro di chi sogna addirittura una rimonta scudetto senza precedenti. Intanto Allegri predica prudenza, ma l'effetto Vlahovic è tutto questo e anche di più. TUTTO CAMBIA – Poi c'è il campo e il campo comanda. Subito Vlahovic è diventato il punto di riferimento della Juve. Che con lui ha trovato l'uomo giusto per giocare con Dybala, per fornire una sponda a Morata, per far rifiatare la squadra, per riempire l'area di rigore, per fare la guerra con gli avversari. Non c'è paura nelle parole di Allegri che lo paragona ad Haaland e Mbappé, è Vlahovic il Ronaldo giovane per cui si spendeva già anni fa Agnelli. Il serbo è andato in gol subito, ma quella è forse solo una conseguenza. Perché anche in termini di fattori intangibili, la Juve è sembrata da subito una squadra completamente diversa. Che è tornata a fare paura, a imporre il proprio gioco e la propria forza. Certo, era solo il Verona e in versione rimaneggiata: ma all'andata è stata tutta un'altra storia e comunque il gruppo di Igor Tudor ha saputo fare male a tante in questo campionato. Il punto è che già alla prima partita, anche per la Juve è sembrata tutta un'altra storia. Quella nuova, targata DV7: perché è già la Juve di Vlahovic.