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Dzeko: 'Nessuno credeva all'Inter così in alto, io sì. Non pensavo di lasciare Roma dopo l'arrivo di Mourinho poi...'
SULL'ADDIO ALLA ROMA - "La scorsa estate è stata la prima in cui ho detto: 'Non andrò via'. L'anno scorso c'era stato qualcosa con la Juventus, due anni fa con l'Inter era quasi fatta. Questa estate non mi aspettavo di lasciare Roma dopo l'arrivo di Mourinho. Ho parlato con lui quando è arrivato, sapendo che avevo un anno di contratto. Il suo arrivo a Roma è un grande onore. Gli ho detto: 'Sono qui e darò tutto per te e per il club. Ma, visto che è il mio ultimo anno da contratto, se arrivasse qualcosa potremmo valutarlo?'. Nei giorni successivi la Roma ha preso Abraham e l'Inter si è fatta avanti".
IL MOMENTO ALL'INTER - "Conte ha fatto un grande lavoro nei due anni passati. Nessuno si aspettava di vedere l'Inter nella posizione in cui è adesso ma non avevo alcun timore. Conosco le mie qualità e ci sono grandi giocatori qui. Stiamo andando bene. Speriamo di continuare così, abbiamo vinto la Supercoppa dopo 10 anni. Siamo arrivati agli ottavi di Champions dopo 10 anni. Siamo ancora primi e vogliamo rimanerci, dobbiamo continuare così".
SUL LIVERPOOL IN CHAMPIONS - "Quale sorteggio? Il Liverpool o l'Ajax. E' stato strano. Non è mai accaduto prima, non è stato fortunato per noi perché il Liverpool può far male a chiunque. Ma è la Champions questa, il meglio che c'è al mondo. Il Liverpool è favorito e lo sappiamo ma non si può mai dire al 100% prima che un team possa battere un altro. Abbiamo una grande squadra, non siamo la tipica squadra italiana che sta tutta dietro. Anche se in queste partite bisogna difendere benissimo".
SU SALAH E ALISSON - "Parlerò con lui e con Alisson prima del match. E non dimentico Milner. A lui devo il primo gol segnato con il City. Su Salah dico che l'ho aiutato, nel mio piccolo, a diventare quello che è ora. Abbiamo avuto grandi momenti a Roma: andavo in profondità e gli aprivo gli spazi per la sua velocità, sono felice per lui, è un grande ragazzo che merita i traguardi che ha conquistato. E lo stesso vale per Alisson. Siamo stati due anni e mezzo insieme e siamo arrivati in semifinale di Champions prima che il Liverpool ci sconfisse. Per vincere i grandi trofei, c'è bisogno di giocatori così. Il Liverpool poi ha fatto un grande lavoro, non conosco i loro scout ma hanno fatto acquisti incredibili".
SULLA SUA TENUTA FISICA - "Lavoro come mai fatto prima. Prima e dopo l'allenamento, faccio un lavoro per prevenire eventuali infortuni, è importantissimo. Mangiare salto è fondamentale, so che ho quasi 36 anni e devo prevenire eventuali infortuni. Ho avuto un nutrizionista a Roma e lo stesso ce l'ho all'Inter. Da giocatore e atleta, abbiamo bisogno di queste figure. Giochiamo ogni 3 giorni e dobbiamo riposarci. Abbiamo bisogno di cibo sano e di mangiare bene, mi aiuta e andiamo avanti così".
SUL RITIRO - "Paura? Un pochino, sì. Ho parlato tanto con i miei vecchi compagni che si sono ritirati presto. Volevano vivere con la loro famiglia, prendersi delle vacanze. E dopo sei mesi si erano pentiti e mi dicevano: 'Non smettere di giocare'. Queste parole sono nella mia testa, ho una sola carriera e questa è la mia più grande motivazione. Non penso di fare l'allenatore o altro. Vediamo quali opzioni ci saranno quando mi ritirerò ma ad ora non ci penso. Ci sarà tempo ma non è ancora giunto il momento. Voglio giocare".