Dybala: 'Roma nel destino. Le chiamate di Mou decisive, mi ha emozionato. La 10 di Totti? Forse un giorno...'
LE ORE PRIMA DELLA FIRMA - "Penso che sia stato tutto molto veloce. La trattativa nell'ultimo weekend, tutto è passato molto in fretta. Io avevo voglia di iniziare, abbiamo preso la decisione molto velocemente, poi i vari controlli, le azioni della società... Abbiamo potuto firmare insieme e iniziare questa avventura".
COSA LO HA CONVINTO A DIRE SI' ALLA ROMA - "Tanti aspetti: la chiamata del mister, la chiamata del direttore, aver potuto parlare con il presidente e i proprietari. Sono stati i punti più importanti, mi hanno dato tante certezze e questo è stato molto importante per me. Mourinho è stato chiaro con le sue idee ed è stato uno dei motivi più importanti. Poi giocare per questa squadra, per quello che rappresenta nella città, nel Paese e nel Mondo: è qualcosa di bello".
RINGRAZIAMENTI - "La mia famiglia, i miei amici che mi sono sempre vicini e mi hanno spinto a venire qua. La gente che lavora con me e la gente della Roma, che ha fatto di tutto per farmi venire qui".
MOURINHO - "Tutti lo conosciamo, per quello che rappresenta nel mondo del calcio. Per quello che ha fatto e che farà. Le sue chiamate mi hanno emozionato, ho parlato a lungo con lui e abbiamo avuto una bella chiacchierata. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi giocatori della storia del calcio e ora ho la fortuna di poter lavorare con uno degli allenatori migliori della storia del calcio".
OBIETTIVI - "Mettermi in forma per poter essere all'altezza della squadra a livello fisico e mentale, poter aiutare la squadra dal mio ruolo, portare la squadra a continuare a vincere con la mentalità che ha raggiunto l'anno scorso, per la mentalità di Mourinho e per quello che ho potuto fare in passato. Avendo un Mondiale vicino la preparazione sarà al massimo per dare il meglio a questa squadra e arrivare al meglio al Mondiale. E poi arrivare a fine anno con gli obiettivi più chiari di poter vincere qualche trofeo".
ROMA - "La Roma era molto internazionale, la conoscevo anche prima di venire in Italia, per i giocatori che hanno indossato questa maglia. Negli ultimi anni c'è stata una crescita importanti, la società si vede seria da fuori e da dentro anche di più. Il trofeo vinto l'anno scorso è stato molto chiaro per il lavoro che stanno facendo: ci sono tanti altri obiettivi e speriamo di raggiungerli insieme".
ROMA NEL DESTINO - "Sono molto appassionato di questa città, da bambino vedevo tanti film su storia e gladiatori. Era destino che un giorno fossi qui".
LA 21 - "Ho parlato con il direttore, mi aveva proposto di prendere la numero 10 che è molto importante qui per quello che ha fatto Totti: credo che quel numero e quella maglia debbano essere ancora suoi, per quello che rappresentano per la città e i tifosi. Ho ringraziato molto, perché per portare una maglia così servono tanto rispetto e responsabilità. E' la sua maglia ancora: un giorno magari potrò portarla, ma oggi sono contento di avere il 21 che è importante per me. Con quel numero ho iniziato a vincere, spero di vincere anche qui".
LA PASSIONE DEI TIFOSI - "Quando giochi all'Olimpico per noi sudamericani è come giocare in Argentina, è difficile da trovare in Europa. Da avversario le sensazioni sono belle, giocare con la propria tifoseria all'Olimpico sarà qualcosa di unico".
LEGAME TIFOSI-CITTA' - "Ho visto alcune immagini e ho potuto parlare con i compagni della festa, sono rimasti molto impressionati di quello che hanno vissuto. Questo dimostra il calore che ha questa città, i sentimenti per il calcio e questa maglia. Per noi calciatori avere i tifosi così vicini nei buoni e brutti momenti è molto bello".
MESSAGGIO - "Li ringrazio per tutti i messaggi, difficile rispondere a tutti. Spero di conoscerli presto, vederli a Roma, sentire il loro affetto e dare tanta gioia".