Dybala, oggi c'è solo la Juve. Domani...
Meglio 100 milioni o Pogba? Questa la domanda che dalla sala stampa dello Juventus Center aveva trovato non troppo spiazzato Max Allegri ormai un paio di stagioni fa: “Siccome i 100 milioni non li avrei io, meglio Pogba...”, rispondeva tra il serio e il faceto. Ed ora la domanda può tranquillamente essere aggiornata: meglio 70 milioni o Alex Sandro? O ancora meglio, meglio 140 milioni o Dybala? La risposta del tecnico, anche in questi casi, non cambierebbe, questo è poco ma sicuro. Poi come andò a finire la vicenda Pogba è storia, con quelle dinamiche sempre attuali in casa Juve. I campioni non sono mai sul mercato, a meno che non chiedano di andare via. Ma è altrettanto vero che pure tutti hanno un prezzo, oltre il quale diventa complicato resistere. Con agosto alle porte, ogni cessione però peserà molto di più, tempi per poter sostituire un top player potrebbero anche non esserci più pure con il portafogli pieno. In attesa di capire come il terremoto Neymar possa sconvolgere il mercato mondiale, le risposte migliori fin qui rimangono quelle del campo. Che parlano di un Dybala assolutamente settato sulla Juve e sulla stagione che dovrà consacrarlo definitivamente, tra mondo bianconero e Mondiale alle porte.
DYBALA C'E' – Che la Joya abbia un debole per la maglia blaugrana non è un mistero. Ma con quel rinnovo firmato appena ad aprile a cifre da top per i parametri bianconeri che nemmeno potevano essere immaginati prima dell'era Higuain, al termine di una trattativa lunga e complessa, c'è assoluta fiducia nel club e totale voglia di restare con il massimo delle motivazioni. La tournée americana ha proposto un Dybala già pimpante, ancora senza essere decisivo in zona gol ma confermandosi vero regista a tutto campo di una Juve che sempre di più sarà votata all'attacco. Nonostante il mercato sia pronto a innescare un effetto domino senza precedenti, né Dybala né il suo entourage stan spingendo per aprire da subito un discorso per la cessione che pure potrebbe tornare d'attualità nelle prossime stagioni. E la risposta secca a chi gli chiedeva del Barcellona è la migliore possibile per un professionista serio: “Se dovesse arrivare un'offerta, la valuterà il club”. Solo dopo, nel caso, potrà toccare a lui dire di sì. La testa c'è, le gambe iniziano ad esserci e il talento non è mai mancato nonostante la brutta notte di Cardiff abbia spostato il mirino della critica anche sul suo essere ancora un campione non del tutto compiuto. Quello che non c'è, invece, è la clausola pro-Barcellona: nessuna clausola rescissoria nel suo contratto come in quello di tutti i giocatori della Juve, nessun prezzo di favore nei confronti del Barcellona che d'altronde di favori alla Juve non ne ha mai fatti e rimane rivale. C'è anche questa condizione a spingere per ora il Barça a guardare altrove: il dopo Neymar non dovrebbe essere Dybala per il Barcellona, il dopo Cardiff per la Juve invece ripartirà proprio da lui. Per prendersi senza mezze misure la Juve di oggi, forse per guadagnarsi anche il Barcellona di domani.
@NicolaBalice