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Dybala, che differenza rispetto a un anno fa. Ecco come riprendersi la Juve
E' prematuro parlare di "problema" o scomodare addirittura la parola "caso" dopo appena 3 giornate, ma i numeri non mentono quasi mai e quelli relativi all'inizio di stagione di Paulo Dybala risultano particolarmente esaustivi. Era inevitabile che l'approdo nel pianeta Juve di Cristiano Ronaldo potesse cambiare gerarchie e condizionare alcune scelte tattiche di Allegri e l'argentino è quello che ad oggi ne ha risentito di più. 100 minuti collezionati in 3 partite, rispetto ai 216 nello stesso periodo dello scorso campionato; 0 gol quest'anno rispetto ai 5 realizzati contro Cagliari, Chievo e Genoa nella stagione alle spalle.
EQUIVOCO TATTICO - Ma quel che più inquieta la Joya è la prospettiva di essere retrocesso da giocatore importante, per non dire imprescindibile, al ruolo di equivoco tattico. Perché, se nel 4-2-3-1 che tante soddisfazioni ha dato alla Juve soprattutto in campo europeo Dybala è il calciatore che interpreta al meglio la posizione di trequartista alle spalle della punta, nel 4-3-3 rispolverato recentemente da Allegri per avere più equilibrio si pone una questione. Dove giocherebbe l'ex Palermo? Da ala destra non convince, in quanto troppo lontano dalla porta e poco propenso al lavoro difensivo; ci sarebbe l'ipotesi di vederlo, come in rosanero, da finto centravanti, ma oggi Ronaldo e poi Mandzukic rappresentano certezze difficilmente scalfibili per l'allenatore.
UN DYBALA DIVERSO - Che fare dunque? La risposta è contenuta in realtà nella storia della Juve allegriana, capace di mutare abito a seconda delle occasioni e in relazione alle caratteristiche dell'avversario. Il che significa che anche in questa stagione sarà possibile vedere una continua alternanza di sistemi di gioco, all'interno dei quali Dybala dovrà essere bravo a ritagliarsi uno spazio sfruttando anche la minima occasione. Sono passate soltanto tre giornate di campionato, ma per la Joya la musica rispetto alla scorsa stagione è completamente cambiata.
EQUIVOCO TATTICO - Ma quel che più inquieta la Joya è la prospettiva di essere retrocesso da giocatore importante, per non dire imprescindibile, al ruolo di equivoco tattico. Perché, se nel 4-2-3-1 che tante soddisfazioni ha dato alla Juve soprattutto in campo europeo Dybala è il calciatore che interpreta al meglio la posizione di trequartista alle spalle della punta, nel 4-3-3 rispolverato recentemente da Allegri per avere più equilibrio si pone una questione. Dove giocherebbe l'ex Palermo? Da ala destra non convince, in quanto troppo lontano dalla porta e poco propenso al lavoro difensivo; ci sarebbe l'ipotesi di vederlo, come in rosanero, da finto centravanti, ma oggi Ronaldo e poi Mandzukic rappresentano certezze difficilmente scalfibili per l'allenatore.
UN DYBALA DIVERSO - Che fare dunque? La risposta è contenuta in realtà nella storia della Juve allegriana, capace di mutare abito a seconda delle occasioni e in relazione alle caratteristiche dell'avversario. Il che significa che anche in questa stagione sarà possibile vedere una continua alternanza di sistemi di gioco, all'interno dei quali Dybala dovrà essere bravo a ritagliarsi uno spazio sfruttando anche la minima occasione. Sono passate soltanto tre giornate di campionato, ma per la Joya la musica rispetto alla scorsa stagione è completamente cambiata.