Due capocciate al Real e alla crisi: Morata sarà un rimpianto per Inter e Milan?
Due capocciate ad un principio di crisi che il pesante ko contro il Valencia nel precedente turno di campionato e il beffardo pareggio contro la Lazio in Champions League - e l’ancora più beffardo colpo di testa del centravanti improvvisato Provedel - avevano insinuato. Due capocciate per infliggere la prima sconfitta stagionale al Real Madrid di Carlo Ancelotti e rilanciare le quotazioni del sempreverde Cholo Simeone. Se, come profetizzato da Griezmann, oggi i bambini di Madrid andranno a scuola con la maglia dell’Atletico è perché Alvaro Morata ha vissuto una di quelle serate che ne hanno alimentato la fama di bomber per le occasioni importanti. La solita estate trascorsa sul filo del rasoio, rincorso dai rumors di mercato assolutamente concreti che lo volevano nuovamente sulla strada del ritorno verso l’Italia, ma puntualmente il classe ‘93 torna ad essere una certezza per la squadra. Con 5 reti in altrettante partite, ha eguagliato il suo miglior mese di settembre in carriera, quello della stagione 2017/2018 con la maglia del Chelsea ed è di gran lunga il miglior marcatore in questo avvio di stagione.
QUESTIONE DI SCELTE - 21 milioni. 21 milioni di euro in un’unica soluzione (quelli della clausola rescissoria) che nessuna delle squadre che hanno approcciato l’entourage di Morata ha avuto il coraggio di mettere sul piatto, ripiegando su soluzioni che, a conti fatti, destano quanto meno qualche perplessità. L’Inter ha rincorso per tutta l’estate un centravanti di esperienza da affiancare a Lautaro Martinez e che si giocasse il posto con Marcus Thuram, la “scommessa” a costo zero (per ora indovinata) di Marotta e Ausilio per aggiungere freschezza al reparto. E, complici i limiti in termini di liquidità, ha preferito virare su un profilo come Marko Arnautovic, per il quale ha speso 10 milioni di euro parzialmente ripagati dall’operazione che ha portato a Bologna il giovane Fabbian. L’austriaco, reduce da una stagione condizionata da problemi fisici e incomprensioni con Thiago Motta, è ora ai box per un tempo indefinito a causa del grave infortunio muscolare di Empoli.
QUALE PROGETTO? - Anche la Roma ha seriamente tenuto in considerazione il profilo di Morata nel suo infinito casting per regalare un “9” a José Mourinho, accontentato soltanto in extremis dall’arrivo di Lukaku - che sta iniziando a mandare segnali molto incoraggianti coi suoi 3 gol consecutivi tra campionato ed Europa League - con una formula che dà garanzie solamente sull’immediato e molte meno per il futuro a medio termine. Anche in questo caso si è preferita la soluzione economicamente più conveniente a quella progettuale tra due giocatori della stessa età. Merita una menzione pure la Juve, che per lo spagnolo ha sempre rappresentato la prima soluzione a livello affettivo, visti i trascorsi, ma che non ha trovato un acquirente per Vlahovic e nel mentre ha sempre contemplato soluzione come prima scelta.
GIRAVOLTA MILAN - E poi c’è il Milan. Il vice-Giroud era una delle necessità che Pioli si aspettava che fossero soddisfatte all’interno di una finestra di mercato in cui i cambiamenti sono stati molti, soprattutto in mezzo al campo e in attacco. Ebbene, i rossoneri - forse condizionati da alcune uscite che non si sono completate portando quelle risorse economiche - si sono ritrovati negli ultimi giorni di agosto a dover correre ai ripari: fallito il tentativo di colpaccio con Taremi, si è ripiegato su un giocatore come Luka Jovic che nell’immaginario collettivo non rappresenta il prototipo dell’usato sicuro. Se 15-20 milioni erano stati stanziati per il ‘92 Taremi, viene chiaramente a cadere la tesi della volontà di puntare su un giocatore giovane da far crescere alle spalle dello stagionato Giroud. Per 21 milioni di euro, Morata era un’operazione ampiamente alla portata, oltre ad essere tecnicamente intrigante per quelle che sono le modalità con le quali il Milan di Pioli sviluppa il suo gioco. Misteri del mercato più che della fede. Simeone intanto gode e oggi i bambini di Madrid vanno a scuola con la maglia dell’Atletico.
QUESTIONE DI SCELTE - 21 milioni. 21 milioni di euro in un’unica soluzione (quelli della clausola rescissoria) che nessuna delle squadre che hanno approcciato l’entourage di Morata ha avuto il coraggio di mettere sul piatto, ripiegando su soluzioni che, a conti fatti, destano quanto meno qualche perplessità. L’Inter ha rincorso per tutta l’estate un centravanti di esperienza da affiancare a Lautaro Martinez e che si giocasse il posto con Marcus Thuram, la “scommessa” a costo zero (per ora indovinata) di Marotta e Ausilio per aggiungere freschezza al reparto. E, complici i limiti in termini di liquidità, ha preferito virare su un profilo come Marko Arnautovic, per il quale ha speso 10 milioni di euro parzialmente ripagati dall’operazione che ha portato a Bologna il giovane Fabbian. L’austriaco, reduce da una stagione condizionata da problemi fisici e incomprensioni con Thiago Motta, è ora ai box per un tempo indefinito a causa del grave infortunio muscolare di Empoli.
QUALE PROGETTO? - Anche la Roma ha seriamente tenuto in considerazione il profilo di Morata nel suo infinito casting per regalare un “9” a José Mourinho, accontentato soltanto in extremis dall’arrivo di Lukaku - che sta iniziando a mandare segnali molto incoraggianti coi suoi 3 gol consecutivi tra campionato ed Europa League - con una formula che dà garanzie solamente sull’immediato e molte meno per il futuro a medio termine. Anche in questo caso si è preferita la soluzione economicamente più conveniente a quella progettuale tra due giocatori della stessa età. Merita una menzione pure la Juve, che per lo spagnolo ha sempre rappresentato la prima soluzione a livello affettivo, visti i trascorsi, ma che non ha trovato un acquirente per Vlahovic e nel mentre ha sempre contemplato soluzione come prima scelta.
GIRAVOLTA MILAN - E poi c’è il Milan. Il vice-Giroud era una delle necessità che Pioli si aspettava che fossero soddisfatte all’interno di una finestra di mercato in cui i cambiamenti sono stati molti, soprattutto in mezzo al campo e in attacco. Ebbene, i rossoneri - forse condizionati da alcune uscite che non si sono completate portando quelle risorse economiche - si sono ritrovati negli ultimi giorni di agosto a dover correre ai ripari: fallito il tentativo di colpaccio con Taremi, si è ripiegato su un giocatore come Luka Jovic che nell’immaginario collettivo non rappresenta il prototipo dell’usato sicuro. Se 15-20 milioni erano stati stanziati per il ‘92 Taremi, viene chiaramente a cadere la tesi della volontà di puntare su un giocatore giovane da far crescere alle spalle dello stagionato Giroud. Per 21 milioni di euro, Morata era un’operazione ampiamente alla portata, oltre ad essere tecnicamente intrigante per quelle che sono le modalità con le quali il Milan di Pioli sviluppa il suo gioco. Misteri del mercato più che della fede. Simeone intanto gode e oggi i bambini di Madrid vanno a scuola con la maglia dell’Atletico.