Calciomercato.com

  • Dorgu raccontato dall'ex allenatore a CM: "Giocava senza contratto davanti alle big, ma è un predestinato"

    Dorgu raccontato dall'ex allenatore a CM: "Giocava senza contratto davanti alle big, ma è un predestinato"

    • Francesco Guerrieri

    Quando gli chiedono quanto ha pagato Patrick Dorgu a Pantaleo Corvino scappa una risata: 200mila euro, pescato nelle giovanili del Nordsjaelland un anno e mezzo fa. Uno scudetto Primavera e una cinquantina di partite in Serie A dopo la valutazione è schizzata: il Lecce l'ha venduto al Manchester United a quasi 40 milioni di euro generando la plusvalenza più alta nella storia del club (superata quella raggiunta nella con la cessione di Hjulmand allo Sporting Lisbona). Chi conosce bene Dorgu giura: "Ero sicuro facesse un percorso speciale", parola di Federico Coppitelli che l'ha allenato in Primavera nell'anno dello scudetto. Oggi è sulla panchina dell'Osijek in Croazia, sfida Gattuso e Cannavaro e nella nostra intervista riavvolge il nastro raccontando il primo Patrick. 


    Come lo vedi in Premier League? 
    "Tra le sue caratteristiche c'è quella di sentirsi sempre a suo agio ogni volta che fa uno step successivo nella sua carriera, quindi direi bene. Inoltre ha una grande fisicità".

    Qual è il primo ricordo che hai di lui?
    "La prima volta che l'ho visto in ritiro in Calabria, al primo allenamento, dissi subito che era un giocatore diverso dagli altri. Avevo fatto un paragone con Singo che avevo allenato a Torino, dicendo che erano due giocatori simili".

    Come l’avete scoperto? 
    "E' stato bravo il capo degli osservatori Fabio Piluso che l'ha pescato in una partita della Danimarca Under 18: in quella gara era l'unico giocatore senza contratto che poteva essere tesserato facilmente, in tribuna c'erano gli scout di tante squadra importanti ma nessuno tranne il nostro aveva intuito delle potenzialità così importanti. Forse perché per il ruolo che fa non è un giocatore che ruba particolarmente l'occhio, ma a maggior ragione è stato bravo il Lecce a crederci".

    La caratteristica che ti ha impressionato di più?
    "In campo è un giocatore che interpreta tanti ruoli con facilità e ha un'ottima comprensione del gioco, come ragazzo mi colpisce la sua tranquillità e la naturalezza con la quale sale di livello. E poi gli succedono quelle cose che capitano solo ai predestinati: gol al debutto con la Danimarca, all'esordio con il Lecce si ritrova davanti Felipe Anderson e fa benissimo...".

    Ricorda la prima volta in prima squadra?
    "La bravura dei dirigenti del Lecce è stata quella di non fargli fare la spola: nell'anno in cui abbiamo vinto lo scudetto è sempre stato in Primavera, con la prima squadra non ha fatto neanche un allenamento. Poi, l'anno dopo, Corvino l'ha ritenuto pronto e l'ha fatto salire tra i grandi in modo definitivo". 

    In cosa è cresciuto oggi rispetto a quando lo allenavi te?
    "Sicuramente nella capacità di interpretare le situazioni grazie anche all'esperienza che sta facendo ad alti livelli; e oggi è anche un giocatore pericoloso in zona gol".

    Nel 2023 vincete insieme lo scudetto Primavera: te allenatore e lui stella della squadra. 
    "Vi racconto questa: durante i festeggiamenti erano tutti in estati per la vittoria del campionato, lui non dico che non fosse felice ma ha reagito in modo molto più pacato rispetto ai compagni".

    Nasce terzino sinistro, oggi gioca esterno alto a destra: qual è il suo ruolo ideale?
    "Oggi è difficile scegliere una sola posizione per lui. Se me l'avessi chiesto l'anno scorso avrei detto terzino sinistro, ora sta facendo molto bene da esterno alto: con le sue qualità è in grado di interpretare una stessa posizione in modo diverso".

    Un aneddoto che ti viene in mente?
    "Mi è rimasto impresso un gol contro il Cesena: è partito da centrocampo dribblando tutti gli avversari". 

    Come sta andando l'avventura in Croazia con l'Osijek?
    "E' una realtà bellissima, sono molto contento".

    Meglio lì che in una Serie B italiana?
    "E' una situazione diversa, ma secondo me qui c'è un livello più alto rispetto alla Serie B. Per chi arriva da una panchina della Primavera non è semplice trovare la soluzione giusta, io ho aspettato molto ma ora penso di averla trovata".

    Punti al ritorno in Italia prima o poi?
    "Non ho quest'esigenza, non ho bisogno di lavorare in patria per essere appagato. L'importante per me era trovare un progetto che avesse le caratteristiche che ho trovato qui".

    Tutti gli AGGIORNAMENTI in TEMPO REALE! Unisciti al canale WHATSAPP DI CALCIOMERCATO.COM: clicca qui


    Commenti

    (3)

    Scrivi il tuo commento

    B zona
    B zona

    Oggi é facile fare pacchi al MU

    • 3
    • 5

    Altre Notizie