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Donnarumma e i fischi di San Siro: deve salvare l'Italia e la maglia da titolare
FISCHI - La domanda è lecita: i tifosi del Meazza accoglieranno nuovamente Donnarumma con una pioggia di fischi? "Nuovamente" perché Gigio già in due episodi è stato fischiato a San Siro con la maglia della Nazionale. Fischi che si ricollegavano principalmente al suo addio al Milan, per accasarsi all'ombra della Tour Eiffel e soprattutto per andare incontro ad un contratto ben più cospicuo di quello che avrebbe percepito a Milano.
EP.1 ITALIA-SPAGNA - I primi fischi a San Siro con la maglia azzurra Donnarumma li riceve il 6 ottobre 2021, a pochi mesi dalla vittoria (da eroe) degli Europei 2021. Quel giorno l'Italia affronta la Spagna in semifinale della Nations League e nella conferenza pre-gara il portiere prova ad esorcizzare i possibili fischi, anticipati da uno striscione poco gioviale della Curva Sud, dichiarando: "Mi dispiacerebbe se San Siro mi fischiasse, al Milan ho dato tutto". Un tentativo che però non aveva spento la rabbia dei tifosi, che durante il match avevano riempito di "buuhhh" e fischi l'estremo difensore. L'esito del match è noto: 1-2 in favore degli iberici e biglietto per la finale 3°- 4° posto poi vinta contro il Belgio.
EP.2 ITALIA-INGHILTERRA - Il secondo episodio, più recente, risale invece al 23 settembre 2022 e corrisponde ad un'altra sfida di Nations League, questa volta tra Italia e Inghilterra e valida per il girone. Anche in questo caso Donnarumma non era stato accolto nella maniera migliore, sebbene i fischi fossero stati decisamente meno rispetto alla gara dell'anno prima. E l'esito era stato migliore, con l'Italia in grado di superare l'Inghilterra (per altro senza subire gol) grazie ad una rete di Raspadori. Nella conferenza prepartita quella volta era stato Leonardo Bonucci, allora capitano degli azzurri, a difendere il portiere: "E' gente senza cervello: non vedo perché fischiare chi rappresenta l'Italia e ha fatto una scelta professionale. Dai 40 mila e passa di San Siro mi aspetto che ci aiutino, con orgoglio, a battere di nuovo (dopo la finale di Wembley ndr) l'Inghilterra. È stata una grande vittoria, nel calcio si ha spesso la memoria corta, ci si focalizza troppo su quello che non va".
EPISODIO 3? - Parole di un anno fa - quelle di Bonucci - che però risuonano molto attuali se riportate sulla situazione dell'Italia che si approccia alla sfida con l'Ucraina. Paradossalmente, oggi Bonucci è fuori dalla Nazionale, mentre l'allora decisivo Raspadori può sperare di essere nuovamente protagonista con la squadra di Spalletti. C'è attesa per vedere come verrà accolto Donnarumma questa volta, per capire se dagli spalti si darà retta all'appello di Ciro Immobile, il nuovo capitano degli azzurri, che dopo la Macedonia aveva dichiarato con le lacrime agli occhi: "E' il momento di essere ancora più uniti".
NON PUO' SBAGLIARE - Congedato il lato tifosi, rimane la difficoltà di Donnarumma nell'esprimersi ad alti livelli e nell'essere decisivo. Molti gli errori accumulati nel tempo - dal tiro non neutralizzato ai playoff dei Mondiali, alla ricaduta di due giorni fa - che lo mettono, almeno sulla carta, in discussione agli occhi di tutti. Gigio è chiamato a dare risposte e a scacciare l'idea di ballottaggio, proprio a San Siro, il luogo più difficile dove farlo per lui che da San Siro è partito nel 2015 al suo esordio in Serie A e dove domani torna per una partita decisiva. Vicario scalpita, Meret guarda interessato, ma quella con l'Ucraina sembra avere sempre più le sembianze della "partita di Gigio": in positivo come tutti si augurano o in negativo. Appuntamento a domani ore 20.45 stadio San Siro.