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    Donnarumma: "Rivedo lo spirito dell'Europeo, prima eravamo divisi. San Siro? In azzurro è diverso"

    Donnarumma: "Rivedo lo spirito dell'Europeo, prima eravamo divisi. San Siro? In azzurro è diverso"

    • Emanuele Tramacere, inviato
    Il portiere e capitano dell'ItaliaGianluigi Donnarumma, ha parlato in conferenza stampa per presentare l'ultima sfida dei gironi di Nations League che vedrà l'Italia affrontare la Francia. Agli Azzurri basta una sconfitta con non più di un gol di scarto per ottenere il primo posto aritmetico nel girone.

    RITORNO A SAN SIRO - "Domani sarà una partita speciale con un grande tifo e sarà emozionante davanti a tantissimi nostri tifosi. Non vedevamo l'ora di tornare in Italia e tornare a San Siro. Il nostro obiettivo è fare un bel calcio. Soffrire quando ci sarà da farlo, ma sempre con l'amore per questa maglia"

    71 PRESENZE - "Sono 71 sì, ma solo se gioco".

    POST EUROPEO - "La differenza la sta facendo il gruppo, oltre a quello che sta facendo allenatore e staff. Ha trovato la medicina giusta per far si che l'Italia tornasse a fare l'Italia. Dopo una delusione come quella dell'Europeo ci voleva una sterzata. Quello che dico sempre anche ai ragazzi è che il difficile è continuare con le prestazioni. Noi dobbiamo continuare a lavorare, a divertirci e far divertire la gente".

    IL GRUPPO - "Il gruppo è sano, si diverte. Sto rivedendo lo spirito dell'Europeo vinto. Sono tutti giovani che hanno voglia di dimostrare e voglia di indossare questa maglia che ti fa dare il 300%. Non si può dire niente su questo ai ragazzi, l'importante è sudare la maglia".

    LA FRANCIA - "Mi aspetto un avversario con un po' di assenze, ma con una qualità importante anche nei sostituti. Trovo una Francia che non ha fatto risultato nell'ultima partita e arrabbiata anche per il risultato che abbiamo fatto noi la. Non c'è stato molto tempo per prepararla, ma riusciremo a farlo in questi giorni. Ci sarà da soffrire, loro sono una squadra tecnica, con grande corsa, profondità e dovremo stare super attenti".

    STEP IN PIU' - "Il nostro step in più deve essere quello di non prendere gol lottare, essere aggressivi e lottare sulle palle perse".

    MBAPPE - "Non ci sarà, non so delle scelte che ci sono nelle altre squadre. Non so cosa sia successo ed è sicuramente un'assenza importante. E' uno dei più forti al mondo e se ci fosse stato ci avrebbe dato un gran fastidio. Li conosco tutti bene, Barcola e Kolo Muani che giocano con me, Zaire-Emery anche. Possono tutti darci fastidio".

    NATO COL TALENTO, MA VA ALLENATO - "Il mister me lo ripete sempre. Mi è servito tanto. E ora lo posso dire anche io a questi ragazzi. Oltre il talento il lavoro è la cosa più importante per restare ad alti livelli per tanti anni".

    GOL SUBITI E DIFESA - "Eravamo una squadra che faticava a palleggiare e vedevo che gli avversari potevano sempre farci male. Già dalla partita in Francia si è rivista la compattezza, la cattiveria giusta, la difficoltà nel farci gol che è nel nostro dna. Poi i gol si possono prendere. Lo step in più l'abbiamo fatto e sono molto contento perché si vede anche da fuori questa voglia di lavorare insieme".

    LE PARTITE A SAN SIRO - "Tornare a San Siro è sempre speciale. E' stata la mia casa per tanti anni. Senti un'atmosfera diversa da altre situazioni. Ti dà un'energia completamente diversa. Se c'è quest'atmosfera però è anche merito nostro che siamo riusciti a dare emozioni e tirare fuori emozioni a tutti gli italiani. Dobbiamo essere orgogliosi, andare li e farli emozionare. A fine partita tutti insieme ci stringeremo con un grande abbraccio".

    BUFFON - "Andare a giocare all'estero? L'ha detto lui, io dico la mia esperienza. Ti cambia la mentalità, cambia l'approccio, come prepari la partita. Ti cambia in campo e fuori dal campo. Diciamo che giocare in Italia si prepara più la tattica, all'estero si gioca più a viso aperto. Ti migliora, ti fa crescere più velocemente, sei fuori dalla tua comfort zone. Ti fa crescere molto di più".

    DIVERTIRSI - "Perché non ci divertivamo prima? Diciamo che ora sono arrivati calciatori molto giovani che hanno voglia di lavorare e stare insieme divertendosi insieme. Non so dirti il perché, ma prima eravamo un po' divisi. La colpa è anche nostra e i risultati non ti aiutano. Lo step che dobbiamo fare è che quando i risultati non arrivano dobbiamo essere compatti. Io vedo qualcosa di speciale".

    REAZIONE DI SAN SIRO - "Mi aspetto una bella reazione e sicuramente quando si indossa la maglia della nazionale siamo tutti uniti e tutti italiani. Mi aspetto una grande atmosfera per tutti".

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