Donnarumma dopo Mbemba, perché le panchine non informano i giocatori in campo?
Fausto Vassoney
La notizia dell'ultima serata di Champions League è sicuramente il sorpasso del Benfica sul Paris Saint-Germain, che condanna i parigini al secondo posto del girone. Quel che sorprende ancor di più però è la mancata reazione del PSG alla notizia del sesto gol del Benfica, che porta la differenza reti dei portoghesi alla pari di quella dei francesi, sovvertendo l'ordine in testa al girone. Il maggior numero di reti segnate in trasferta, infatti, favorisce il Benfica, che grazie al 6 a 1 sul Maccabi è leader del gruppo. Ma tutto questo i giocatori del PSG non lo sapevano. Nel post-partita Gianluigi Donnarumma ha confessato: "Non avevamo capito di dover segnare un altro gol per vincere il girone. Il nostro secondo posto è un problema anche per gli altri, ma chiunque affronteremo siamo pronti". Si spiega così l'atteggiamento del Paris, che è sembrato accontentarsi del 2 a 1 inflitto alla Juve. IL PRECEDENTE DEL MARSIGLIA - La svista di Donnarumma fa eco a quella di Chancel Mbemba, difensore del Marsiglia che dopo la gara con il Tottenham aveva spiegato: "Nessuno ci aveva avvisati che con il pareggio saremmo rimasti in Europa League". I francesi, ignari dell'importanza di ottenere almeno un punto, si erano spinti in attacco alla disperata ricerca di un gol, concedendo così praterie agli Spurs che nel finale hanno trovato la rete della vittoria, condannando così la squadra di Tudor al quarto posto. Le vittime della mancata comunicazione tra panchina e giocatori salgono a due: dopo il Marsiglia anche il PSG.