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Donnarumma, Calabria e Gabbia: il primato è fatto in casa, nessuno come il Milan in Italia
GABBIA RISPONDE PRESENTE - 5 partite giocate su 10 complessive sono un numero assolutamente considerevole. Matteo Gabbia non ama le luci dei riflettori ma preferisce lavorare sul campo e rispondere presente quando viene chiamato in causa. Non ha badato allo stile, meglio l'efficacia. Ha annullato un certo Fabio Quagliarella con astuzia e mestiere dall'alto dei suoi 21 anni. La società crede fortemente in lui e non ha mai preso in considerazione le offerte arrivate nelle ultime finestre di calciomercato. In attesa del possibile rinforzo di gennaio, il nazionale under 21 ha scalzato definitivamente nelle gerarchie un investimento da 10 milioni come lo è stato Duarte.
CALABRIA CAMBIA VITA - Sotto la pelle di Davide Calabria scorre del sangue rossonero. Cresciuto a pane e Milan, con il lavoro e gli insegnamenti avuti nel settore giovanile del Diavolo, sta riuscendo ad andare oltre i propri limiti. Ha vissuto una stagione, la scorsa, difficile e con poche partite giocate veramente all'altezza della situazione. Ma non si è lasciato andare, nemmeno alle tante indiscrezioni che lo vedevano con un piede fuori dal club. Adesso si sta prendendo le sue rivincite, crescendo di partita in partita in maniera quasi sorprendente. E c'è aria di rinnovo senza voler chiedere la Luna. Perché il Milan, per Davide, è qualcosa di più di un semplice datore di lavoro.
DONNARUMMA TOP - Gianluigi Donnarumma non fa più notizia. O meglio, l'unica che tanto attendono i tifosi è quella relativa al rinnovo del contratto che dovrebbe arrivare nel periodo natalizio. La manona a dire a no a un perfetto colpo di testa di Tonelli è l'ultima istantanea di un avvio di stagione perfetto. Il portierone di Castellammare è un patrimonio del Milan e del calcio italiano, sempre più vicino a diventare il top nel ruolo a livello mondiale. E con Calabria e Gabbia è l'orgoglio di un Milan diverso rispetto a tutte le concorrenti in serie A: nessuno può vantare tre titolari cresciuti nel proprio settore giovanile. Per un Diavolo che si gode presente e primato ma guarda già al futuro.