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Donadoni, il migliore italiano degli anni 90. Il Pube de Oro e il flop Roma
ROBERTO DONADONI, 1963, tecnico del Bologna. Ex centrocampista di Atalanta, Milan, New York Metrostars, Al Ittihad (Arabia Saudita). Eclettico fuoriclasse del centrocampo, in grado di giocare indifferentemente da centrale, trequartista e ala. Ha allenato Lecco, Livorno, Genoa, Napoli, Cagliari e Parma, oltre che la Nazionale, dal 2006 al 2008, da cui fu cacciato per far posto al nefasto ritorno di Lippi. Ha poi giustamente rifiutato la proposta di tornare dopo l'addio di Conte "Qualcuno mi diceva che sarebbe stata una grande rivincita. Ma io non vivo di rivincite, vivo di cose corrette” Fu definito da Platini "il miglior giocatore italiano degli anni Novanta". Col Milan vinse 6 scudetti, 3 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Vicecampione del mondo nel 1994. Nella semifinale di Italia 90 con l'Argentina fu, con Aldo Serena, uno dei 2 rigoristi che fallirono la realizzazione. Nel febbraio scorso il figlio di Anquilletti ha rivelato di aver ricevuto da lui 50.000 euro per estinguere l'ipoteca sulla casa che altrimenti sarebbe finita all'asta. “So che forse preferirebbe restare anonimo ma non m’importa: papà avrebbe voluto così, io lo so".
FRANCO SATTOLO, 1936, ex portiere di Fossanese, Ivrea, Sampdoria, Sambenedettese, Torino, mitico numero 12,vice di Battara, Vieri e Castellini. Solo con Pinotti, nel 1969-70 se la giocò alla pari, con 16 presenze. Nato a Fiume, arrivò in Italia nel 1948. “Dopo gli smistamenti, siamo finiti in un campo profughi a Marina di Massa, in Toscana. Abbiamo passato cinque anni in stanze piccolissime, con dei divisori che non lasciavano certamente spazio a quella che oggi è chiamata privacy. Mio padre ci raggiunse dopo una settimana. Avevo 12 anni e mi ricordo che mangiavo cinque piatti di minestrone al giorno e non ingrassavo mai. Ero sempre magrissimo. Ci davano 108 lire al giorno a testa. Mia madre per arrotondare andava a far le pulizie in un albergo vicino. Minestrone, latte in polvere, non era poi così splendido. Però vivevamo, facevamo le partite di pallone negli spazi aperti fuori dal complesso, ogni tanto ci divertivamo. Anche se eravamo visti come gli extracomunitari di oggi e questo non ci faceva piacere. Sembrava che rubassimo qualcosa, che fossimo dei delinquenti.”“Entrai alla Fiat, reparto aeronautica. Ricordo bene, costruivo l'ala dell'F-86 ed era un lavoro piuttosto pesante” mi portarono dieci giorni in prova a Genova. L’allenatore era Monzeglio, campione del mondo nel ’34 e nel ’38. Mi disse che giocavamo un’amichevole. Però non realizzai subito che eravamo schierati contro il Barcellona di Suarez. Fu veramente un’emozione particolare perché oltre ad aver fatto tre-quattro buoni interventi, vidi quella sera forse il più forte giocatore di quei tempi, lo svedese Skoglund. Dopo quella partita mi tennero altri dieci giorni ed andammo a New York a fare una tournée estiva. Ricordo che all’epoca negli States, il calcio era roba d’altro mondo. Facevamo l’entrata in campo annunciati come i giocatori di basket. In fabbrica sicuramente non ci volevo tornare. Qui mi divertivo, era un piccolo sogno che si avverava. Restai a fare la preparazione e poi mi presero. Arrivai al Toro che avevo già 30 anni e tanti mi consideravano vecchio. Ma questa era la filosofia di Nereo Rocco che faceva leva proprio su questo. Prendeva giocatori che la stampa dava per bolliti e stimolandoli, li faceva rinascere, riuscendo ad ottenere grandi risultati non solamente sportivi. Io stesso, dopo che ho appeso le scarpe al chiodo, sono rimasto ad allenare le giovanili del Torino insieme al più grande istruttore di calcio che sia mai esistito, Rabitti”
Auguri anche a
DANIELE CROCE, 1982, centrocampista dell'Empoli
DANILO D'AMBROSIO, 1988, terzino destro dell'Inte
VASCO REGINI, 1990, terzino sinistro della Sampdoria, rientrato dal prestito al Napoli
MANUEL PASCALI, 1981, detto Paska, difensore del Cittadella. Da non confondere con Manuel Pasqual. Dal 2008 al 2015 ha giocato in Scozia nel Kilmamock, dove nel 2012 ha vinto la Coppa di Scozia battendo in finale il Celtic
EUGENIO ROMULO TOGNI, 1982, centrocampista brasiliano del Cuneo, ex Belluno, Manfredonia, Arezzo, Sorrento, Pescara, Avellino, SPAL, Maceratese. Tanta Lega Pro, ma anche 17 presenze in serie A e 48 in B. Non ha niente a che vedere con la famiglia circense
MARIO TREBBI, 1939, ex difensore di Milan, Torino e Monza
PIERLUIGI BUSATTA, 1947, ex mediano di Bassano, Treviso, Catanzaro, Verona, Genoa, Juve Stabia, Rossanese
MARCO ROSSI, 1964, tecnico dell'Honved Budapest, ex difensore di Torino, Campania, Catanzaro Brescia, Sampdoria, America (Messico), Eintacht Francoforte, Piacenza, Ospitaletto, Feralpi Salò
ADAM VASS, 1988, mediano ungherese del MTK Budapest, , ex Brescia dal 2007 al 2012
Per la categoria METEORE, buon compleanno a
RENATO PORTALUPPI, 1962, detto "Il Gaucho", ex ala brasiliana della Roma nel 1988-89. Arrivò a Trigoria in elicottero. “Vedendolo atterrare pensammo: qui è arrivato un fenomeno. Si parlava di Portaluppi come di un giocatore straordinario e quell’arrivo in elicottero fece clamore. Infatti un po’ tutti dissero: è arrivato uno che trascinerà la Roma, un grande campione.” (B. Conti) Segnò 3 gol in coppa Italia e 1 in coppa UEFA. Nessuno in campionato. In parecchi attribuirono alle sue performances sessuali il perchè di tanta inconsistenza in mezzo al campo. Fu chiamato anche “El Pube de oro”
Pettegolezzi, tra l'altro, confermati dallo stesso brasiliano che alla presentazione ufficiale aveva esordito:"Più che i terzini, dovranno essere le loro mogli a stare attente a me" L'ispiratore del Conte Uguccione. A proposito, rientra a pieno merito tra i Fenomeni parastatali dei Gialappi
Geniale lo striscione apparso in Curva Sud nella primavera del 1989: “A’ Renato, ridacce Cochi!”. Non se ne andò benissimo: «Alla Roma mi ha rovinato Giannini, mi si e’ messo contro. In Serie A ci sono calciatori che tecnicamente non giocherebbero neanche nella B brasiliana.»
DANILO PEREIRA, mediano portoghese del Porto, ex Parma, 15 partite nella Primavera e 5 in serie A