Donadel recuperatore:| Inamovibile ma senza rinnovo
Ogni volta che si parla di Marco Donadel tornano alla mente le parole che il mediano veneto ha pronunciato la scorsa estate quando il suo destino professionale sembrava lontano dalla Fiorentina. «Io qui sto bene diceva Donadel con riferimento a Firenze nel complesso - e so quello che posso dare a questa squadra, quindi lotterò senza creare problemi per conquistare il posto che non sembra esserci per me».
TANTE PRESENZE -Detto, fatto. Piano piano, con costanza e impegno, facendosi trovare pronto ogni volta che Mihajlovic lo chiamava in causa, Donadel è riuscito a raggiungere l'obiettivo che si era prefisso e adesso può affermare di aver avuto ragione. Anzi, gli manca sempre un ultimo tassello: il rinnovo del contratto che com'è noto scade a giugno. Anche in questo caso la priorità di Donadel sono Firenze e la Fiorentina, però le due parti hanno avuto un primo incontro, utile al momento solo per capire le rispettive posizioni. L'accordo insomma non è vicino. Intanto, Donadel si gode i numeri del successo personale: dopo Gilardino, insieme a Pasqual e Gamberini è il calciatore più impiegato dal tecnico serbo con 23 presenze (21 da titolare), appena una in meno del centravanti di Biella.
PUNTO D'EQUILIBRIO -Ma più ancora di quello relativo alle partite disputate, c'è un altro numero a spiegare benissimo il motivo per cui Donadel ( che presto sarà nuovamente padre) è diventato se non un intoccabile di sicuro un elemento preziosissimo a livello tattico: 98. Sono i palloni recuperati, oltre quattro di media a gara e quasi tutti catalizzati davanti alla difesa lì dove comincia il vero pericolo per Boruc. Ecco perché, quando pensa al modo giusto per mantenere le distanze tra i reparti pur non rinunciando alla figura del trequartista ( spesso doppia), a Mihajlovic viene sempre in mente il nome del 27enne di Conegliano. Donadel rappresenta il punto d'equilibrio.
BARI, ATTENTO -L'allenatore gigliato ne ha poi sdoganato l'importanza sotto un profilo più strettamente tattico nei confronti con avversari che giocano con un fantasista alle spalle delle due punte: Mihajlovic chiama, Donadel risponde presente. E' così che la fiducia “ condizionata” dell'inizio è diventata fiducia ad oltranza e ora raramente c'è partita che non preveda l'impiego di Donadel. Oggi soprattutto se c'è da sostenere la coppia di trequartisti in appoggio a Gilardino, ma succedeva pure ieri, se è vero com'è vero che la sfida Fiorentina- Bari di un girone fa è stata aperta nelle segnature dal centrocampista alla settima stagione in viola con un destro a girare dalla lunga distanza, bellissimo e atipico per lui che di piedi dolci certo dotato non è. Anche perché se lo fosse, si chiamerebbe Xavi o Fabregas e non Donadel. Ma a Marco non dispiace essere Donadel.