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Dominio Napoli, manca la vittoria: e non è colpa solo di Gabbiadini
Certo, quest’ultimo aspetto andrebbe curato di più. Serve soprattutto maggiore ferocia sottoporta, ma la qualità delle giocate attraverso le quali il Napoli ha avvicinato la porta sono state di altissimo livello. Molto bene il versante di sinistra e, su tutti, la prova di Ghoulam, crocifisso dopo gli errori con la Juve. Un assist di tacco di Insigne, dopo rimessa in gioco, lo ha liberato per il cross nell’area del portiere: sul pallone si è avventato Gabbiadini toccando debole tra le braccia del portiere. Ecco l’esempio adeguato per indicare dove e come ci vorrebbe più determinazione. Nulla da imputare allo stesso Gabbiadini, nove minuti più tardi, quando invece ha dettato il lancio ad Allan: ottimo il controllo, buono il tiro ad incrociare, eccellente la risposta di Fabri. Per mezz’ora si è visto solo il Napoli (cross di Hysaj, girata di Callejon, alta) che andava a pressare con cinque uomini e attaccava con sei. Non precisamente un dominio, ma un controllo assoluto con la possibilità di accelerare sugli esterni.
Il Besiktas è stato incoraggiato solo da un errore difensivo degli uomini di Sarri. Un cross di Quaresma è stato rinviato corto da Koulibaly, proprio sui piedi di Hutchinson, il quale ha affrettato il tiro colpendo il palo esterno. Un episodio, non un segnale, visto che il Napoli ha continuato a giocare come prima. La ripresa ha confermato questa tendenza con Ghoulam addirittura straripante sulla sinistra e Insigne più in partita rispetto al primo tempo. Suo il pregevolissimo assist a Callejon al 6’. L’azione, molto simile a quella che aveva portato al pari a Torino, questa volta non ha avuto lo stesso esito. Lo spagnolo, infatti, forse frenato dall’uscita di Fabri, ha messo largo sul palo più lontano. Ma era sempre e ancora Napoli. Con Mertens, ancora con Insigne. Più avanti è stata una mezza mischia a mettere in apprensione i turchi. Senol Gunes, l’allenatore del Besitkas, è corso ai ripari più volte, cercando di interdire l’attività di Ghoulam. Né Aboubakar, né Quaresma avevano le caratteristiche per frenarlo. Meglio è andata con Tosun, sostituto di Tosic, che dal 25’ della ripresa gli ha giocato praticamente addosso.
Improvvisamente, senza alcuna premessa, è arrivato il rigore a vantaggio del Besiktas. Sul tentativo di cross di Aboubakar, Maksimovic ha intercettato con il braccio destro. Nessun dubbio che fosse involontario, nessun dubbio che il braccio fosse staccato dal corpo. Del resto, quando si corre, le braccia si muovono. L’inglese Clattenburg ha optato per un’interpretazione calvinista e Quaresma, dal dischetto, ha insaccato, nonostante un tocco di Reina. A quel punto - dodici minuti alla fine - molto, se non tutto, sembrava perduto, a cominciare dal primo posto nel girone B. Invece, grazie alla calma di Sarri e alla freddezza dei suoi giocatori, la reazione è stata immediata e produttiva. Senza scomporsi, il Napoli è tornato a pressare alto e a giocare come se non ci fosse il cronometro a rincorrerlo. Così Hamsik ha trovato il pari quattro minuti dopo lo svantaggio. E nel finale si sarebbe addirittura potuto vincere se Mertens avesse concluso angolando e Insigne fosse stato un po’ più fortunato sull’ultimo tiro a giro. E’ mancato poco, ma vincere sarebbe stato giusto.