Domenica 25 settembre si vota per il Senato e la Camera: le modalità e le soglie di sbarramento
Vi offriamo qui una serie di “Istruzioni per l'uso” di questo diritto democratico fondamentale.
COME SI VOTA. Le schede elettorali sono due: rosa per la Camera, gialla per il Senato. L'elettore può esprimere la propria preferenza mettendo un segno sul nome del candidato o del partito. E' importante segnare solo una casella, non più caselle, altrimenti il voto è nullo. Controllare che la tessera elettorale abbia ancora spazi vuoti per apporre il timbro dell'avvenuta votazione. In caso contrario bisogna rivolgersi all'Ufficio elettorale del Comune di residenza per richiederne una nuova. Gli uffici comunali resteranno aperti dalle 9 alle 18 del 23 e 24 Settembre e nel giorno della votazione dalle 7 alle 11.
COLLEGI ELETTORALI. Sono le porzioni di territorio, in cui è suddivisa l'Italia per eleggere i rappresentanti del Parlamento, a ognuna delle quali è associato un certo numero di seggi. I collegi vengono stabiliti in base a criteri geografici e al numero dei residenti. La mappa è divisa in zone di grandezza variabile, ma tutte con un numero simile di abitanti. Il taglio del numero dei parlamentari ha comportato un allargamento numerico dei collegi, ciò significa, in sintesi, che il voto di ogni singolo cittadino ha minor peso rispetto a prima, quando con meno voti si eleggeva un numero maggiore di parlamentari. Vi è, cioè, minor potere di rappresentanza da parte degli elettori o, come sostiene qualche costituzionalista, una distanza maggiore tra elettore ed eletto.
SOGLIE DI SBARRAMENTO. Per entrare in Parlamento le coalizioni tra più liste dovranno raggiungere il 10% dei voti, le singole liste il 3%. Se una forza politica di una coalizione non raggiunge questa soglia non è ammessa alla ripartizione dei seggi nella parte plurinominale. Rimanendo sotto il 3%, ma superando l'1%, i suoi voti non vengono dispersi, ma ripartiti tra le altre liste della coalizione che hanno superato lo sbarramento. Al Senato sono ammesse anche quelle liste che abbiano raggiunto almeno il 20% in una determinata regione. I voti delle liste che rimangono sotto l'1% vanno completamente persi. (2 – fine)