Divario notevole, ma quest'anno il derby l'Inter non lo vince mai. E al Milan resta l'amaro in bocca

Sandro Sabatini
un minuto fa
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L’Inter non lo vince mai, il derby. Al massimo lo pareggia. Quest’anno va così.

Senza un solo motivo, senza un unico perché. Il divario tra le due squadre è notevole, persino più degli ultimi anni di Pioli, quando invece la maledizione era tutta rossonera. Basta dare uno sguardo alla classifica per evidenziare punti e divario netti, evidenti. In teoria non doveva esserci storia all’andata, in Supercoppa e anche stavolta. In pratica, il pronostico è stato rovesciato tre volte su tre. Due volte su tre invece il risultato previsto. E una volta su tre ecco il pareggio che lascia perfino più amaro in bocca al Milan, visto che l’Inter ha agguantato il gol tre minuti oltre il 90' e ad appena due dallo scadere del recupero.

Questa la cronaca, poi il commento. Che merita una premessa: tutti i risultati sono “meritati” e “giusti”. Quindi anche questo lo è. A maggior ragione considerando che poi, per come è maturato l’esito finale, quelli che avevano le facce più tristi erano proprio Leao e compagni, anziché Lautaro e soci. Però bisogna conteggiare non tanto la tripletta annullata a Lautaro per fuorigioco quanto i pali colpiti dai nerazzurri nella ripresa. Addirittura tre, con Bisseck, Thuram e Dumfries.

Alla fine c’è stato l’assist di Zalewski, arrivato da poche ore. Un affare di mercato assolutamente marginale, che già in panchina sembrava una forzatura. Invece Inzaghi l’ha messo in campo e... Sulle altre sostituzioni (anche Leao) si può discutere all’infinito, anche con il famoso e utilissimo “senno di poi”. Ma la verità è che il calcio è strano, il derby lo è ancora di più.

Reijnders e De Vrij sono i due olandesi che firmano i gol che restano in questo pareggio che passerà alla storia dei derby. Ripensando ai pronostici prima del via: chi doveva vincerlo alla fine ha goduto per il pari all’ultimo respiro; chi doveva perderlo ha pianto per l’occasione sfumata.

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