Diritto in gol: diritti e doveri del calciatore di Serie B
Dove sono elencati i diritti e i doveri dei calciatori che partecipano al campionato italiano di serie B?
"Sono elencati nell'Accordo Collettivo sottoscritto dalla FIGC, dalla Lega Nazionale Serie B e dall'Associazione italiana calciatori (AIC) ai sensi di quanto dispone l'art. 4 della legge 23 marzo 1981, n. 91, secondo cui i calciatori professionisti devono essere inquadrati come lavoratori subordinati con conseguenti diritti e doveri".
I diritti principali quali sono?
"Per prima cosa, il contratto del calciatore di serie B deve essere redatto per iscritto e depositato presso la Lega di appartenenza. Esiste una particolareggiata procedura che va seguita per aversi l'approvazione del contratto individuale di prestazione sportiva; ne consegue che il calciatore ha diritto di ottenere dalla sua società un equo indennizzo qualora il contratto non ottenga l'approvazione della FIGC per fatto non imputabile al calciatore o al suo agente.
Quanto al diritto di ricevere la retribuzione quale corrispettivo per la prestazione sportiva offerta dal calciatore, va precisato che la retribuzione può essere fissa o composta di una parte fissa e di una variabile (cioè, legata ai risultati sportivi individuali e collettivi). Da notare che la parte variabile non potrà eccedere, per ogni stagione sportiva di durata del contratto, separatamente considerata, il 100% di quella fissa annua, qualora quest'ultima sia concordata fino all'importo di euro 100 mila lordi; non avrà, invece, limitazione alcuna, qualora la parte fissa annua sia concordata in un importo superiore ad euro 100 mila lordi.
Le società di calcio sono tenute a corrispondere la retribuzione fissa entro il giorno 20 del mese solare successivo in ratei mensili posticipati di uguale importo.
Altro diritto imprescindibile spettante al calciatore di serie B (così come a tutti i calciatori professionisti!) è quello del diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra (consiste, in pratica, nel divieto di mettere i calciatori fuori-rosa!).
Il calciatore ha anche il diritto di ottenere, con ricorso al Collegio Arbitrale, il risarcimento del danno e/o la risoluzione del contratto qualora la società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti. Quando, per esempio, il calciatore viene messo fuori rosa, il calciatore stesso può diffidare per iscritto la società invitandola ad adempiere; qualora la società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 3 dalla ricezione della diffida, il calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione o la risoluzione del contratto. In entrambi i casi, il calciatore ha diritto al risarcimento del danno in misura non inferiore al 20% della parte fissa della retribuzione lorda.
Il calciatore di serie B ha, infine, diritto all'assicurazione infortuni, al riposo settimanale e alle ferie, al congedo matrimoniale e all'indennità di fine carriera".
E i doveri?
"Il calciatore deve partecipare a tutti gli allenamenti nelle ore e nei luoghi fissati dalla società, nonchè a tutte le gare ufficiali o amichevoli che la società stessa intenda disputare tanto in Italia quanto all'estero.
Al calciatore è vietato svolgere altre attività sportive, lavorative od imprenditoriali nel periodo di durata del contratto, salvo preventiva autorizzazione scritta della società.
Il calciatore deve curare la propria integrità psico-fisica, astenendosi da qualsiasi attività che possa mettere a rischio la sua incolumità e la sua migliore condizione psico-fisica.
Deve osservare le disposizioni di legge in materia di tutela della salute e di lotta al doping.
Deve adempiere la propria prestazione sportiva nell'ambito dell'organizzazione predisposta dalla società e con l'osservanza delle istruzioni tecniche e delle altre prescrizioni impartite per il conseguimento degli scopi agonistici.
Deve astenersi dall'interferire nelle scelte tecniche, gestionali e aziendali della società così come deve evitare comportamenti che siano tali da arrecare pregiudizio all'immagine della società".