Getty Images
Diritti tv Serie A: è iniziata la battaglia decisiva. Sky/Dazn o Canale di Lega, club divisi ma ballano 2 voti
LE OFFERTE - L'offerta dei broadcaster è così suddivisa: Dazn ha messo sul piatto una media di 700 milioni di euro a stagione per 5 anni e per tutte e dieci le partite di ogni giornata di Serie A. Sette di queste saranno in esclusiva e all'interno dell'accordo c'è una percentuale (su cui ancora si sta trattando) di introiti extra da suddividere fra club e azienda per i ricavi commerciali. Sky invece ha presentato un'offerta media annua da 200 milioni di euro per avere le tre partite in co-esclusiva (di cui il big match del sabato sera) e con la conferma dell'esclusiva delle licenze commerciali per bar e ristoranti. Dall'altra parte ci sono 6 buste ancora sigillate con le offerte dei fondi di investimento (fra cui Oaktree) che finanzierebbero il canale della Lega che trasmetterebbe o rivenderebbe le 10 partite. L'unica proposta economica nota è proprio quella del fondo che ha in pegno l'Inter e che sfiora i 975 milioni di euro per 10 anni.
BALLANO DUE VOTI - Le società sono come detto divise. Da un lato c'è la fazione di Cairo e Lotito (Torino e Lazio) che spinge per riassegnare i diritti tv ai broadcaster per "tenerli attivi" nel sistema invista di bandi futuri che possano essere più fruttuosi di questi. Dall'altra ci sono De Laurentiis, Iervolino e Commisso (Napoli, Salernitana e Fiorentina) che invece spingono per il canale della Lega e per l'autoproduzione. In questo momento la prima fazione, quella delle tv, ha dalla sua circa 10 voti mentre il canale della Lega ha circa 6 voti più o meno garantiti che però sono quelli di Roma, Milan e Juventus oltre a quelli delle tre portavoce. In mezzo ci sono le società che ancora non si sono schierate e che vanno convinte e che vedono fra le altre Inter e Bologna. Chi la spunterà? Se i 6 club che spingono per il canale della Lega rimarranno isolate, i broadcaster avranno la maggioranza con i 14 voti necessari. Viceversa se soltanto un club dovesse schierarsi con loro l'offerta dei broadcaster non sarà accettata e si andrà all'apertura delle buste per i canali o, in estrema ratio, alla stesura di un nuovo bando.