Diritti tv, le mail incriminate tra Sky e Mediaset: 'Ce l’abbiamo fatta'. 'Psilvio vuol che si dica che ha vinto il Biscione'
Messaggi chiari, contenuti nelle 56 pagine di relazione dell’Antitrust e pubblicati da Repubblica, che testimonierebbero come i due operatori tv abbiano sigliato “un accordo restrittivo della concorrenza” favorito, secondo gli ispettori, “dalla Lega Nazionale Professionisti della Serie A e dal suo advisor, Infront Italia Spa”. La grande partita sarebbe quindi stata gestita a tavolino, altro che asta. Apparve chiaro anche in quei giorni, ora l’Antitrust è prossima alla sentenza. L’istruttoria infatti non lascia spazio a dubbi e le risultanze verranno discusse con le difese il prossimo 16 febbraio. Alla chiusura dell’indagine, come aveva anticipato Il Fatto Quotidiano, la convinzione degli ispettori è granitica: il mercato è stato alterato e tutti gli attori vanno incontro a una pesante multa perché hanno evitato “il dispiegarsi di dinamiche concorrenziali fra gli operatori attivi sul mercato e ostacolato l’ingresso di potenziali nuovi operatori”.
All’apertura delle buste, il 5 giugno, la vincitrice dei pacchetti principali (A e B) era risultata Sky: le offerte più alte sono le sue, di conseguenza anche le partite. Ma la Lega e Infront, pensano gli uomini dell’Antitrust, hanno cercato un compromesso per evitare una totale esclusione di Mediaset, al quale sono legati – giova ricordare – sia Adriano Galliani, influente in Lega, che Marco Bogarelli, uomo di Infront e vicino al mondo del Biscione. Parte quindi una lunga guerra che durerà venti giorni. Mediaset sbandiera la possibilità di avviare un contenzioso legale contestando la possibilità che tutta la Serie A venga trasmessa da un solo operatore, Sky risponde perde le rime. Ma allo stesso tempo si discute attorno a un tavolo. L’azienda di Murdoch chiede di inserire nella trattativa i diritti per la trasmissione della Champions, ma Cologno non ne vuole sapere. E tutto si concentra quindi sui diritti tv del massimo campionato dal 2015/18, una torta da quasi tre miliardi di euro.
“A seguito di tali trattative – scrive l’Antitrust – interviene l’accordo fra Sky e Rti Mediaset Premium”. Che porta a una spartizione dei diritti che nulla c’entra con lo schema venuto fuori nel momento dell’apertura delle buste e “costringe” la Lega a rinunciare a 150 milioni per non scontentare nessuno. A Sky vanno tutte le partite sul satellite, a Mediaset Premium quelle sul digitale. Ma perché tutto sia perfetto bisogna mettere in comune le partite della Roma, considerata una big sotto il profilo dei diritti tv ma inserita nel pacchetto D (quello delle squadre minori) per renderlo più appetibile. E questo è una dei passaggi ritenuti fondamentali per la definizione di un vero e proprio accordo. Con la consapevolezza tra l’altro, anticipa sempre Repubblica, che il documento firmato e presentato all’Antitrust per l’approvazione non è lo stesso siglato in quelle ore. Tutte le parti in causa corrono il rischio (alto) di vedersi comminare una pesante multa. Ma sulla vicenda indaga anche la Procura di Milano: inchiesta ancora in corso, ma alla luce di quanto sta emergendo dall’indagine dell’Antitrust i protagonisti non saranno tranquilli.
da ilfattoquotidiano.it