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    'Din don' Pozzi: 'Sampdoria punto d'arrivo, Europa alla portata'

    'Din don' Pozzi: 'Sampdoria punto d'arrivo, Europa alla portata'

    • Lorenzo Montaldo
    Per tutti i tifosi della Sampdoria, è rimasto 'Din don'. Merito di una notte di Varese, la più difficile e la più intensa del recentente passato blucerchiato. Il Doria si giocava la Serie A nella finale playoff del 9 giugno 2012, e quelli furono davvero 90 minuti durati una vita per i tifosi della Samp. Alla fine l'esplosione di gioia arrivò proprio all'ultimo minuto, galoppata di Rispoli e gol di Nicola Pozzi, il centravanti di quella Samp. 'Din don, intervengo da Varese, ha segnato Pozzi-gol'. Lo slogan, per i sostenitori della Samp, è sempre stato quello. Anche perchè il pubblico blucerchiato ha sempre avuto un rapporto viscerale con il suo numero 9.

    Un affetto ricambiato dall'attaccante: "Fosse stato per me, avrei chiuso la carriera qui. Per me la Samp è sempre stato un punto di arrivo, una grande famiglia, la tappa più importante della mia carriera" ha raccontato Pozzi a La Repubblica. "È bello tifare da lontano per i ragazzi che ci giocano ora, e per quei pochi che sono rimasti dei miei compagni di un tempo". Anche perchè con la Samp Pozzi ha vissuto il punto più alto della sua carriera, la qualificazione alla Champions: "Quella stagione rimane forse il ricordo più vivo, anche più del ritorno in A. Ripenso alla festa dei 70mila in via XX settembre e noi in pullman in mezzo ai tifosi". E anche allora, come oggi, il Doria sogna l'Europa: "Questa Samp è una delle poche squadre del campionato che gioca sempre con consapevolezza, ha la sua identità, il suo gioco, le sue idee e si mantiene coerente per tutti i 90 minuti, che sia in casa o in trasferta, con una piccola o una grande. Non cambia mai. Chiaro, quello della Samp di Giampaolo è un atteggiamento rischioso e a volte si possano lasciare alcuni punti per strada. Ma giocare bene paga, ne sono sicuro".

    Squadre attrezzate ce ne sono parecchie: "Il Milan, l’Atalanta gioca molto meglio ma ha l’impegno dell’Europa League. Il Toro è appena ripartito con un nuovo progetto tecnico" conferma Pozzi. "La Samp è comunque ancora la più organizzata e la più credibile. Quello della 'coperta corta' è un falso problema. La vittoria all’Olimpico, con tante cosiddette seconde linee in campo, lo dimostra. La Samp non è la Juve, la rosa va bene così". Il dubbio con l'Udinese è proprio in attacco, tra Zapata e Caprari. Pozzi da centravanti vede così il momento del reparto avanzato blucerchiato: "Lascio decidere a Giampaolo, che mi pare più indicato a fare questo tipo di scelte. Di sicuro servono giocatori al meglio della condizione, fisica e mentale. Caprari è in un ottimo momento, Zapata è in calo ma ha una fisicità che risulta comunque decisiva, anche quando non gioca meno bene. E poi, lo dico da attaccante, un centravanti come lui può rinascere nel giro di 5 minuti. A volte basta un gol, e in un attimo si ritrovano fiducia, forma, entusiasmo".

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