Si sono tanto amati. Mutu e la Fiorentina. Un rapporto viscerale, quasi morboso, anche per questo finito tra le polemiche, conferenze-stampa e veleni. Finito e poi ricominciato, all'improvviso. Quando Adrian ha risolto il suo contratto in Romania per firmarne uno di due anni con il Pune. 

E che c'entra la Fiorentina? C'entra, c'entra. Perché il club indiano è marchiato viola, c'è la supervisione della proprietà e dei dirigenti, una sorta di società satellite. Il campionato indiano adesso è finito, Mutu ha perso anche parecchi soldi dicendo addio al Petrolul e adesso ha chiesto al ds Pradè se era possibile allenarsi con il gruppo di Montella. 

Ah, Pradè. Che cercò di prendere Mutu alla Roma (ricordate?) in quella trattativa da parecchi milioni di euro poi stoppata dai Della Valle dopo un'insurrezione popolare, contro il parere di Corvino che aveva già concluso l'operazione. Mutu quindi vorrebbe rimettersi almeno la maglia della Fiore per corricchiare -e magari stupire- durante la settimana. Sperando poi di convincere Montella a dargli un'occasione vera, in campo. Senza pretendere un euro in più, sia chiaro. 

Il problema è che Vincenzino ha già 33 giocatori in rosa, diventa difficile anche fare ordinatamente le esercitazioni, Adrian sarebbe il trentaquattresimo. Serve quindi ridurre e sfoltire la rosa di almeno cinque, sei unità per creare realmente i presupposti di un nuovo debutto in viola. Sarebbe il lieto fine di una storia d'amore burrascosa ma sincera. 

Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)

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