Bentornati a Zemanlandia, provare per credere. Empoli dopo San Siro, 4 più 4, bollicine e champagne. Il sabato del boemo, un'autentica star al Castellani. Lo guardano tutti, studiano ogni mossa, sono affascinati da quello sguardo intenso ma dolce. Sigaretta accesa appena possibile, foto e sorrisi ad ogni richiesta, Zeman il conquistatore incanta Sarri e si prende un'altra fetta di fiducia sarda. La squadra lo segue senza fiatare, te ne accorgi dal riscaldamento prima della gara: l'allenamento è per tutti, anche per quelli che inizialmente partono in panchina. Trovassi una riserva che sbuffa, niente di niente. Inizia la partita e si mettono in 8 tutti in fila sulla linea di metà campo, sembra l'inizio di una maratona. Il Cagliari corre e macina, segna e poi segna ancora. Sau sa già come si fa con ZZ, Foggia non è stata dimenticata. Avelar fa doppietta mentre Ekdal si ripete, questi sono gli effetti di una cura profonda, il gol la sua medicina. E poi, i giovani: per Zeman sono un marchio di fabbrica, tanto che la sua è diventata dall'età media più bassa della A. L'ultimo lanciato in orbita si chiama Donsah, alla prima da titolare. Sogliano se lo portò prima al Palermo e poi all'Hellas, trovando lavoro al padre, arrivato da clandestino su un barcone nelle nostre coste, storie di vita non solo di calcio. Due milioni pagati al Verona e Marroccu si è assicurato un 96 di grande prospettiva, ecco come deve lavorare una società che vuole puntare su forze fresche. E magari si prende proprio un allenatore come Zeman per valorizzarle. Rieccolo il boemo, fermate il tempo. 

Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport)

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