Habemus Conte, il nuovo corso dell'Italia può finalmente cominciare. Una vera e propria rivoluzione. Perché, come Antonio pretendeva per accettare, il suo ruolo sarà ben diverso da quello dei suoi predecessori. Non solo Ct o selezionatore che dir si voglia. Ma coordinatore di tutte le Nazionali, con particolare attenzione alle giovanili. E qui nasce un'esigenza, quella di coinvolgere una figura in grado di fare da direttore, per lavorare in simbiosi con Conte. Una persona che possa organizzare e far crescere al meglio i nostri talenti del futuro. L'identikit corrisponde perfettamente a quello di Giorgio Perinetti, che ha condiviso idee e progetti di Conte sia a Bari che a Siena, tra l'altro collaborando in questi giorni con Tavecchio per convincere l'ex allenatore della Juve a dire sì all'azzurro. Perinetti, che adesso si trova inspiegabilmente a casa dopo aver portato il Palermo in A, ha già una sua struttura in grado di partire subito con il nuovo programma. E per questo piano potrebbe anche decidere di cambiare strada e rinunciare al consueto incarico di dg in un club. Decideranno Tavecchio e Conte a chi affidarsi nelle prossime ore, da non escludere anche un coinvolgimento di Gino Dimitri, abile talent scout, da qualche anno alla Juve proprio con Conte. Dimitri ha lavorato per anni in quel Lecce di Corvino che sfornava giocatori come cornetti, prima di camminare da solo e vincere a Gallipoli (dove spesso vede proprio Conte) e Matera. La nuova Italia riparta dalle fondamenta: può essere la strada giusta per non essere felici solo a Ferragosto, nel giorno della nomina del nuovo Ct. Doppi auguri.