Di Marzio a CM: 'Paratici segreto Juve. Van Persie? Lo consigliai anni fa'
Consueto appuntamento settimanale ai microfoni di Calciomercato.com per Gianni Di Marzio. Questa settimana, nell'obiettivo ci sono i meriti della Juventus e i demeriti del Milan, la classifica dei migliori allenatori italiani di sempre, il mercato della Juve e il Napoli, dallo scudetto di Maradona alla possibile partenza di Lavezzi.
Scudetto Juventus: quali sono state secondo lei le tre chiavi del successo bianconero?
"La prima è che la Juventus in panchina ha un guerriero, un dobermann, un condottiero, Antonio Conte. Un guerriero che ha dimostrato di avere anche la qualità di saper rivedere le proprie convinzioni tattiche. Il secondo motivo è proprio una di queste modifiche tattiche: la difesa a tre con Pirlo davanti alla difesa, affiancato da giocatori bravi a muoversi senza palla, come Marchisio e Vidal. E bene fece la Juve a non prendere Inler, uno che tiene troppo la palla, uno che di fianco a Pirlo non avrebbe avuto senso. Il terzo motivo è Fabio Paratici, al pari di Conte. Il ds bianconero sul mercato si è mosso molto bene. Marotta? Lui è bravo sul piano economico, della comunicazione, dei rapporti isituzionali. Ma sul piano tecnico lo è di meno, e lì entra in gioco Paratici, bravo a lavorare dietro le quinte, in silenzio".
Mercato Juve: ora i tifosi si aspettano un grande attaccante per la Champions League. Quale sarebbe secondo lei il bomber ideale per i bianconeri?
"Mi risulta che Paratici si stia muovendo in Inghilterra. L'attaccante più adatto per il gioco della Juve sarebbe un Drogba più giovane. Van Persie? In origine era un '10', lo era quando giocava nel Feyenoord, poi si è trasformato in attaccante. Io lo consigliai alla Juve otto anni fa, quando giocava ancora in Olanda. Ora la Juve ci arriva, ma quando costa molto di più... Come tipo di giocatore, a livello tattico farebbe più comodo al Milan. Per quanto riguarda la Juve, dipende da cosa vuole Conte: per come la vedo io, ripeto, l'ideale sarebbe un finalizzatore, un Drogba più giovane, uno come Mario Gomez, che però è incedibile, o come Dzeko, che invece è raggiungibile".Passiamo al Milan: dove ha perso il campionato?
"Le cause della mancata conquista dello scudetto, oltre ai meriti della Juventus, sono, nell'ordine, il mancato arrivo di Tevez, le prolungate assenze per infortunio di Thiago Silva e Pato, la discontinuità di Boateng. Il Milan, inoltre, a differenza dei bianconeri, ha avuto anche l'impegno parallelo della Champions League. La Juventus ha avuto più tempo per allenarsi".
Lei ha sottolineato i meriti di Conte nello conquista dello scudetto bianconero. Qual è la sua classifica dei migliori allenatori di tutti i tempi?
"Il mio allenatore preferito è una miscela delle caratteristiche dei più grandi allenatori della storia del calcio italiano. Unendo le doti migliori di ognuno di loro, si otterebbe l'allenatore perfetto. Direi quindi l'alto profilo di Bernardini, che aveva anche una laurea, il carattere forte di Lippi e Capello, la scaltrezza tattica di Rocco, la simpatia di Helenio Herrera, la grande visione di gioco di Maestrelli. Ma non dimentico anche Pozzo, Frossi, Sacchi e Ancelotti. All'estero, invece, il mio mito assoluto è stato l'olandese Rinus Michels".
In questi giorni si celebrano i 25 anni del primo scudetto del Napoli. Da napoletano, qual è il suo ricordo di quel titolo?
"La felicità della città. Sembrava che il Napoli fosse destinato a non vincere mai lo scudetto, ma Maradona riuscì a cambiare la storia. Diego arrivò al Napoli nel 1984 e lo scudetto arrivò nel 1987, io Maradona al Napoli lo consigliai nel 1978... Ma questa è un'altra storia...".
Lavezzi invece a quanto pare sembra destinato a non vincere lo scudetto con il Napoli...
"E' la società che dovrebbe essere brava a trattenerlo. Si parla tanto del progetto del Napoli, che vuole restare stabilmente fra le grandi. Ma se vuoi fare questo, devi adeguare gli ingaggi. Il livello degli ingaggi deve essere equiparato al livello dei calciatori. Se tu dici che Cavani vale 100 milioni, il suo ingaggio deve essere equiparato a questo valore. E invece se il Napoli non dovesse andare in Champions, oltre al caso Lavezzi, si aprirebbe sicuramente anche la grana Cavani. E invece una società che vuole vincere, che vuole davvero portare avanti questo progetto (ma quanto dura poi questo progetto? C'è una scadenza?), dovrebbe non solo riuscire a non cedere Lavezzi, Cavani e Hamsik, ma dovrebbe aggiungere alla rosa un vice Lavezzi, un vice Cavani e un vice Hamsik".
Pazzini potrebbe essere il sostituo di Lavezzi nella rosa del Napoli?
"Con il gioco attuale del Napoli, no. Pazzini è un punto di riferimento fisso al centro di un attacco, mentre il Napoli in questi anni ha giocato senza dare punti di riferimento, con un movimento continuo da parte dei cosiddetti tre tenori".