Di Marzio a CM: 'C'è Ibra, Pato out. Figo? Studi. Segnalai Fernandinho alla Juve...'
Come ogni settimana, Gianni Di Marzio fa il punto della situazione sul mondo del calcio ai microfoni di Calciomercato.com. Oggi si parla di mercato (Fernandinho), Juventus, Milan, Inter (in chiave Figo), Nazionale e Cristiano Ronaldo.
Ritorniamo su Milan-Juve, partendo da un aspetto tattico. Conte ha iniziato la gara con il 3-5-2 che lei aveva criticato un paio di settimane fa, poi in corsa è tornato al 4-3-3. Con questo modulo la Juve funziona meglio?
"Conte si è ravveduto. Con il 3-5-2 i difensori sono costretti a impostare e Bonucci, in questo, è stato disastroso, dando il la al gol del Milan. Lo stesso Chiellini è forte in fase difensiva, ma non quando deve impostare. A gara in corso, Conte se ne è reso conto. Il 4-3-3 è molto meglio per la Juve, anche per il prosieguo della stagione".
Il Milan invece senza Ibrahimovic ha vinto con Udinese e Cesena e giocato meglio della Juve. Ora torna lo svedese: per Allegri può essere, paradossalmente, un problema?
"No, assolutamente no. Ibra è l'uomo in più, quello che fa la differenza. Piuttosto, il problema del Milan può essere Pato, che non è ancora in condizione. Credo che d'ora in poi giocheranno Ibrahimovic e Robinho, che è in forma, più un trequartista, con Pato in panchina".
Lasciamo stare, in questa sede, tutte le polemiche che hanno fatto seguito a Milan-Juve per gli errori arbitrali. Le chiediamo solo una cosa, vista la sua esperienza nel calcio inglese: in Inghilterra sarebbe successo lo stesso pandemonio?
"Sull'episodio del gol fantasma di Muntari, dico solo che la colpa è di Tagliavento, non del guardalinee. Se lui l'aveva vista dentro, doveva assegnare il gol, senza dare retta al suo assistente. E' un internazionale, avrebbe dovuto assumersi la responsabilità della decisione, al di là del parere di un suo collaboratore. E mi ricollego, con questo, al calcio inglese: al di là di come un episodio simile sarebbe stato vissuto da stampa e tifosi, faccio un esempio legato direttamente al campo. Arsenal-Tottenham: su un episodio importantissimo, quale l'assegnazione di un rigore, l'arbitro ha deciso di testa sua, senza ascoltare il guardalinee".
Passiamo alla Nazionale. Con l'amichevole di questa sera contro gli Stati Uniti, inizia l'anno degli Europei. Se lei fosse il ct, quale attacco schiererebbe a Euro 2012?
"Balotelli più uno fra Matri e Pazzini. Cassano e Giuseppe Rossi? Credo che, putroppo, non ci siano i tempi per poterli recuperare entrambi. Devono tornare in campo e ritrovare anche la condizione, è difficile. Credo che, fra i due, per Rossi ci siano più possibilità".
A proposito di attaccanti, ha visto che gol ha fatto Cristiano Ronaldo? Lei lo segnalò alla Juve quando ancora non costava tantissimo...
"Certo, ho visto il gol. I grandi attaccanti sono questi: quelli che tentano le giocate impossibili e, spesso, riescono a farle. Cristiano Ronaldo venne addirittura a fare le visite mediche a Torino e il suo acquisto saltò solo perché Salas rifiutò il trasferimento allo Sporting Lisbona. Quando collaboravo con la Juventus, vidi insieme Cristiano Ronaldo e Quaresma: sul primo dissi che andava preso subito, senza indugi, mentre il secondo lo bocciai. Ma di giocatori alla Juve ne ho segnalati tanti... di uno di questi si parla proprio oggi...".
Di chi si tratta?
"Del brasiliano Fernandinho. E' nella banca dati della Juve da cinque anni, su mia segnalazione. E' un buon giocatore, molto tecnico. Lo vidi per la prima volta quando ancora era all'Atletico Paranaense. Ora gioca nello Shakhtar Donetsk".
Abbiamo parlato di Ronaldo, chiudiamo con un altro portoghese: Luis Figo. In caso di sconfitta dell'Inter contro il Catania e di esonero di Ranieri, si parla di un'accoppiata Figo-Bebbe Baresi per la panchina nerazzurra. Come vedrebbe l'ex Pallone d'Oro nelle vesti di allenatore?
"Un allenatore non si inventa da un giorno all'altro. Si può fare per due o tre partite, in caso di emergenza, ma nel lungo periodo sono necessari preparazione, studi ed esperienza. Figo dovrebbe prima studiare da allenatore. La storia ha dimostrato che altri grandi artisti del pallone non sono diventati buoni allenatori: penso a Rivera e Corso ad esempio".