Di Canio: 'Ho urlato per Sky. Pago il mio passato, ma sono cambiato e mi pento per il saluto romano in curva'
"Il saluto romano fatto sotto la Curva Nord il 6 gennaio 2005 nel derby contro la Roma? E' la cosa di cui mi più mi pento nella mia carriera. Non avrei mai dovuto farlo. Lo sport deve restare fuori da certe cose. Perché l'ho rifatto a Siena, Livorno e Torino? Per provocare, per rabbia. Era scoppiato il casino, mi tiravano sassi dagli spalti. Sputi, cori con insulti terrificanti ai miei genitori. Le ho detto che sono pentito, non che nella mia vita sono stato un santo. Sono fascista? Preferirei evitare le etichette. Ho sempre spiegato come la penso, non è un mistero. Ma se mi chiede delle leggi razziali, dell'antisemitismo, dell'appoggio al nazismo, quelle sono cose che mi fanno ribrezzo. Ho creduto in una destra sociale, ho seguito le varie svolte da Fiuggi in poi. Non ho mai preso una tessera, sono 17 anni che non voto".